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Gli scarti artistici di Angelo Bramanti

Gli scarti artistici di Angelo Bramanti

Poche parole per raccontarsi: preferisce mostrare le sue opere, Angelo Bramanti, artista multimediale che da circa 3 anni sta portando avanti un progetto di ricerca personale

Si chiama “MARTE”. Che significa? Semplicemente mette insieme i termini MARE + ARTE. “Tutto è iniziato in un momento particolare della mia vita”, dice Angelo, “quando ho cercato risposte andando spesso ad osservare il mare. Già da molto tempo utilizzo materiale di scarto per dare sfogo alla mia creatività. Curiosando sulle coste della mia città ho notato in alcune zone il concentrarsi di prodotti di varia tipologia… plastica, legni, pietre, vetri… materiali che non appartengono alla natura del mare e che esso ci restituisce modellati. Ho quindi cominciato a raccoglierli, cominciando a realizzare assemblaggi di vario tipo”.

Angelo, da dove proviene il materiale utilizzato?

“È stato recuperato soprattutto nelle coste del siracusano, Sicilia orientale, tra Augusta e Noto. Prossimamente è mio impegno spostarmi oltre quest’ area per studiare anche le varie tipologie di materiale che si concentrano nelle diverse zone… Ho notato infatti un diversificarsi di materiale di luogo in luogo”.

Dopo il recupero che succede?

“Il materiale recuperato viene selezionato e lavato pezzo per pezzo con bicarbonato e olio di gomito. Quindi, i pezzi vengono uniti inseguendo un’idea precisa, utilizzando colla vinilica e viti, usando in genere una tela come supporto. Una volta assemblato il tutto, viene coperto con una vernice trasparente a base d’acqua. Tra le mie opere ci sono anche sculture o installazioni temporanee più articolate che diventano per me un dono per il mare e in un certo senso un ringraziamento verso di esso che riesce a darmi il materiale che serve per esprimermi”.

Dove si possono trovare le tue opere d’arte?

“Partecipo volentieri a collettive dove vengo invitato, ma il mio obbiettivo è quello di trovare un luogo idoneo, pubblico o privato, dove poter esporre per intero il progetto. Purtroppo il mio contributo è minimo rispetto alla gravità del problema inquinamento marino… ma rimango sempre sbalordito da ciò che il mare ci restituisce. Spero in futuro di trovare uno spazio idoneo per poter recuperare più materiale e magari coinvolgere altre persone”.

Angelo Bramanti è coinvolto anche in un altro progetto, nato sempre per caso durante le sue ricerche di scarti e spazzatura varia.  Si chiama “ALONE”, parola che unisce il termine inglese alone, solo, a quello italiano, l’alone… la macchia. “In pratica”, spiega, “si tratta di installazioni realizzate con detriti più grandi che possono essere ruote, boe, frammenti di barche, fotografati nella loro unicità”. A ridosso di rocce, sabbia, con lo sfondo del mare blu, sono tanti oggetti che invitano a riflettere sul significato della bellezza, vulnerabile e rovinata dalla stupidità umana. E sembrano quasi in attesa, trasformati da rifiuti in opere d’arte, che cambi davvero qualcosa…

Lo straordinario lavoro di Angelo Bramanti si può seguire su Instagram https://www.instagram.com/angelobramanti/

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