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Grindadràp, strage di Delfini senza precedenti in Danimarca

Grindadràp, strage di Delfini senza precedenti in Danimarca
Foto per gentile concessione di @Sea Shepherd Italia

Grindadráp: una tradizione per gli abitanti delle Isole Faroe, Danimarca; una vera e propria pratica barbarica che, ogni anno, porta alla morte di centinaia di globicefali (Globicephala melas, presenti anche in Mediterraneo), lagenorinchi acuti (Lagenorhynchus acutus) e altre specie di delfini

Grindadráp, una pratica barbara che non è più possibile portare avanti in quello che secondo tanti sarebbe “il migliore dei mondi possibili”. Finché ci saranno “tradizioni” di questo tipo e molte altre cose che in sostanza significano divertire con la morte, questo mondo sarà un posto da rabbrividire.

Cos’è in pratica il Grindadráp? Gli animali vengono accerchiati dalle imbarcazioni e, sospinti da queste ultime a verso la costa, vengono radunati vicino alla riva per poi essere uccisi brutalmente con arpioni, coltelli e in alcuni casi anche trapani elettrici. Il mare si tinge di rosso davanti agli occhi dei locali, adulti e bambini, e dei turisti curiosi di questo macabro spettacolo.

Grindadràp Danimarca in cifre

Ogni anno, secondo la BBC, vengono sgozzati circa 600 tra globicefali – inseriti dalla IUCN nella categoria DD, Data deficient in quanto non si dispone di dati sufficienti sulla dimensione della popolazione – e lagenorinchi e 35-40 delfini appartenenti ad altre specie. Nel 1940 ne furono uccisi 1200.

Questa “caccia ai cetacei” lo scorso fine settimana ha segnato un record senza precedenti: 1.458 animali, compresi cuccioli e femmine incinte, sono stati uccisi durante la mattanza sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy. Una vergogna.

Un numero che ha provocato una reazione di shock anche nella popolazione locale. Nonostante questo, più dell 80% degli abitanti delle Isole Faroe, secondo un sondaggio effettuato dalla tv pubblica Kringvarp Foroya, continua ad essere favorevole alla Grindadràp, trattandosi di una delle più grandi risorse economiche del XX secolo dell’arcipelago danese bagnato dalle acque dell’Atlantico.

Il WWF e le altre associazioni ambientaliste, tra cui Sea Shepherd Italia onlus che ringraziamo per la gentile concessione della fotografia in apertura, hanno espresso una forte indignazione nei confronti di questa terribile “tradizione”. Una pratica assurda che non è possibile portare avanti, un’attività fuori dal tempo e senza civiltà, lontana dalla scienza e lontanissima dalla sensibilità comune. Risulta davvero scandaloso che nel 2021 la Danimarca continui a permettere la Grindadràp – una vera e propria caccia ai cetacei– massacro anacronistico e senza alcuna giustificazione – se non una subcultura dura a morire – che rischia di causare danni irreversibili alle popolazioni di diversi odontoceti (i cetacei con i denti), tra cui specie come il globicefalo e il lagenorinco. Questo scempio è figlio della stessa “finzione culturale” dei Wet Market in Cina o della Corrida in Spagna e di tante altre manifestazioni dove gli animali sono massacrati per divertire l’uomo. Sarebbe ora di dire basta.

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