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Idrogel biodegradabile, per crescere piante a impatto zero

Idrogel biodegradabile, per crescere piante a impatto zero
Foto credit @Depositphotos_769772956_S

A base di alghe e biodegradabile, idrata e nutre le piante. Per il futuro l’obiettivo è monitorarne in tempo reale lo stato di salute.

Un sistema completamente biodegradabile e biosostenibile, in idrogel, che è in grado di far crescere piante con pochissima acqua e in futuro punta a monitorarne in tempo reale lo stato di salute. Una novità, che in breve tempo potrebbe rivoluzionare l’agricoltura, è il risultato di una ricerca congiunta della Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova.

Idrogel biodegradabile, contro siccità e inquinamento

In particolare, nei laboratori dell’IIT di Genova è stata realizzata un’impalcatura in idrogel biopolimerico con l’aggiunta di biostimolanti naturali che permette di coltivare piante in coltivazioni fuori suolo (idroponica) e dunque con pochissima acqua, con materiali biodegradabili che si disintegrano nel terreno senza residui. Il biopolimero utilizzato è la carragenina, un polisaccaride estratto dalle alghe rosse che viene comunemente usato per le sue proprietà gelificanti, addensanti e stabilizzanti. In questo lavoro gli estratti di alga intera sono stati aggiunti nella carragenina come biostimolanti, ovvero prodotti che, applicati alle piante, stimolano i processi naturali per migliorare l’efficienza nutrizionale, la tolleranza allo stress e la qualità delle colture, indipendentemente dal contenuto di nutrienti. 

Nei laboratori di Bolzano sono stati effettuati gli esperimenti relativi all’effettiva crescita delle piante. Si tratta di una soluzione senza rifiuti e con zero impatto sull’ambiente per l’agricoltura, minacciata da cambiamenti climatici, siccità, inquinamento, perdita di biodiversità e la degradazione dei suoli.

Il funzionamento, poca acqua con impatto zero

In agricoltura attualmente sono in commercio, e sempre più diffuse, le impalcature superassorbenti in polimeri, che però sono realizzate con materiali inquinanti. Contemporaneamente i biopolimeri in agricoltura vengono usati oggi come un’alternativa sostenibile ai materiali di plastica per i film per pacciamatura, vasi e legacci per piante.

A Bolzano e Genova si stanno invece testando e creando delle impalcature superassorbenti in biopolimeri, che favoriscono la crescita delle piante trattenendo l’acqua (rigonfiandosi fino al 7000% in vari substrati) e favorendo l’apporto di nutrienti, ma che sono in più sostenibili e biodegradabili, garantendo una irrigazione con pochissima acqua e a impatto zero.

Gli scienziati altoatesini, inoltre, progettano in futuro di inserire in queste impalcature in idrogel dei sensori – anch’essi flessibili e biodegradabili – che consentano l’agricoltura di precisione monitorando in tempo reale la salute delle piante e le condizioni del terreno.

La ricerca, un progetto multidisciplinare

La ricerca, pubblicata sulla rivista ACS Agricultural Science & Technology, edita dall’American Chemical Society (ACS), nasce da un progetto multidisciplinare che ha visto coinvolti un team di ricercatori della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bolzano: la ricercatrice di IIT e unibz Camilla Febo, i professori del Sensing Technologies Lab di unibz, Paolo Lugli e Luisa Petti, in collaborazione con i proff. Tanja Mimmo e Luigimaria Borruso della Facoltà di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari di unibz, nell’ambito della collaborazione del Centro di Competenza sulla Salute delle Piante, e Athanassia Athanassiou, ricercatrice responsabile dell’unità Smart Materials dell’IIT con Danila Merino, ricercatrice IIT.

“Nel nostro laboratorio, ci concentriamo sulla progettazione di dispositivi elettronici flessibili e biodegradabili che possano essere integrati in sistemi agricoli intelligenti – commenta Luisa Petti, docente e responsabile del Sensing Technologies Lab di unibz -. L’idrogel sviluppato in collaborazione con l’IIT di Genova è un esempio concreto di come la tecnologia possa supportare l’agricoltura, migliorando l’efficienza delle risorse e riducendo l’impatto ambientale. Questo progetto dimostra che è possibile coniugare innovazione e sostenibilità per affrontare le sfide globali legate alla sicurezza alimentare e ai cambiamenti climatici”.

 “Il nostro obiettivo – sottolinea Camilla Febo, ricercatrice di unibz/IIT – era sviluppare un materiale che non solo fosse biodegradabile e sostenibile, ma che potesse anche interagire attivamente con le piante, fornendo loro acqua e nutrienti in modo efficiente. L’idrogel che abbiamo creato è in grado di trattenere l’umidità e rilasciarla gradualmente, riducendo significativamente il consumo idrico. Questo approccio rappresenta un passo importante verso un’agricoltura più resiliente e rispettosa dell’ambiente”.

“In un’epoca storica in cui le risorse idriche di acqua dolce diminuiscono drasticamente e le plastiche inquinano sempre più l’ambiente, in IIT ci stiamo concentrando sullo sviluppo di materiali intelligenti e sostenibili per contrastare questi effetti attraverso soluzioni concrete per settori chiave come l’agricoltura. – dichiara Athanassia Athanassiou, vicedirettrice scientifica di IIT e responsabile dell’unità Smart Materials.

Photo Credit: Depositphotos.

Germana Ferrante

Giornalista, Caporedattrice e responsabile della comunicazione per Green Planet News. Ha lavorato per molti anni nel mondo editoriale presso la A. Manzoni & C. S.p.a., storica concessionaria di pubblicità del Gruppo Editoriale L’Espresso. Svolge la professione di giornalista sulle tematiche ambientali e della sostenibilità online, settori che negli ultimi anni hanno avuto una crescita tale da acquisire importanza primaria. Tra le varie passioni ci sono la fotografia, i viaggi alla scoperta delle varie culture del mondo, gli animali pelosetti, la lettura e la cucina di cui intende portare avanti la tradizione con un pizzico di innovazione sul suo sito personale Mind Cucina e Gusto (www.mindcucinaegusto.com). g.ferrante@greenplanetnews.it.
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