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Il Brucofarfalla, una “rivoluzione culturale”

Il Brucofarfalla, una "rivoluzione culturale"
Il Brucofarfalla, una "rivoluzione culturale"

Il Brucofarfalla, una rivoluzione culturale. Ha da poco festeggiato il suo primo anno di vita e cultura. Un progetto che ha portato persone con disabilità intellettive alla gestione di una casa editrice, in una impresa editoriale degna di profondo rispetto.

Nata nel gennaio 2016 da un’operazione di crowdfunding capace di raccogliere oltre 20mila euro, Il Brucofarfalla è quello che Paola Fanzini, presidente dell’associazione La Lampada dei Desideri, ha definito una vera e propria “rivoluzione culturale” per quanto riguarda l’inserimento dei “diversamente abili” nel mondo del lavoro.

Con questo progetto, viene infatti realizzata un’attività completamente ex-novo, con la volontà di valorizzare ogni persona, in un percorso di crescita comune. Alla fine di questo percorso, la casa editrice sarà di proprietà delle cinque persone con disabilità che gradualmente stanno diventando dei fantastici “imprenditori editoriali” per merito del supporto di professionisti del settore. La prospettiva è quella di coinvolgere sempre più ragazzi e farli diventare ottimi specialisti dell’editoria.

Il Brucofarfalla deve il suo nome al volumetto Piero e il brucofarfalla, una sintesi perfetta capace di narrare con immagini e riflessioni la storia di chi ha lasciato il bozzolo per iniziare una nuova vita. Una metafora ideale per raccontare la casa editrice che ha deciso di puntare a pubblicazioni dedicate al mondo dell’infanzia tramite lavori che vengono dalle sperimentazioni di scrittura collettiva del metodo di don Lorenzo Milani.

Ecco l’intervista a A Paola Fanzini.

Paola Fanzini in compagnia di Papa Francesco

Paola, raccontiamo la nascita del Brucofarfalla

Il progetto è un’idea de La Lampada dei Desideri, un’associazione di volontariato italiana che si occupa di inclusione sociale delle persone con disabilità, e di 11Radio, un network che ha come scopo l’uso della comunicazione come strumento di aggregazione e integrazione.

Da tre anni, queste due realtà lavorano fianco a fianco ad un percorso di superamento delle disabilità attraverso la comunicazione sociale.  Tutto è accaduto così: abbiamo al nostro interno una web radio, 11Radio, ci siamo detti: cosa possiamo far fare ai nostri ragazzi?

Con il metodo della scrittura collettiva di Don Milani hanno creato un audiolibro “Le avventure del lupacchiotto curioso”. Alla presentazione dell’audiolibro al Bioparco di Roma, davanti a centinaio di persone, uno dei nostri ragazzi urla dalla platea “non è un gioco”.

Lo invito sul palco e gli chiedo se era arrabbiato e lui: “Certo, perché vedi tutte queste persone? Stanno applaudendo ma il libro neanche l’hanno letto. Come se dicessero “Carino, che bellino questo libricino!”

Ma io sono sulla sedia a rotelle, non sono mica stupido, e voglio riconosciuto il lavoro che ho fatto con i miei amici: NOI SIAMO GLI AUTORI di questo audiolibro!!!”. Noi che pensavamo di essere arrivati ad un punto di arrivo abbiamo capito che era solo un punto di partenza e così è nata l’idea di creare una casa editrice per libri per bambini gestita da loro!!!!

Il Brucofarfalla lo hai definito recentemente un tentativo di “rivoluzione culturale”. Perché?

Usciamo dal bozzolo è anzitutto una rivoluzione culturale attraverso la quale vogliamo cambiare non solo il mondo dell’editoria per bambini, ma anche il modo di concepire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità che, finora, si è basato su un collocamento spersonalizzante e per nulla mirato a valorizzare le effettive competenze individuali.

Usciamo dal bozzolo è un progetto vivo, aperto alla partecipazione di tutti, in grado di coinvolgere attivamente e direttamente persone con disabilità ma anche e soprattutto le loro famiglie e tutta la comunità intorno a loro”.

A coronamento di un intenso anno di lavoro troviamo l’albo illustrato per bambini Piero e il brucofarfalla, il cortometraggio Teo, il pesciolino spericolato e l’anteprima del nuovo prodotto editoriale, l’audiolibro Favole per viaggiare.

Le realtà aziendali per prime hanno apprezzato il valore del progetto “Usciamo dal bozzolo”, concepito per aprire nuove frontiere professionali a realtà troppo spesso invisibili, restituendo loro opportunità e dignità.

Enoitalia, la più grande azienda vinicola privata d’Italia, e il Bar del Fico, locale di riferimento e tendenza della capitale, sono state fra le prime aziende a dare voce al gruppo della casa editrice il brucofarfalla sostenendo l’evento di presentazione.

Adesione e appoggio anche dal mondo della musica grazie al contributo di due artiste di rilievo, Sara della Porta e Manuela Pasqui, del gruppo “Machine Project” che si esibiranno in concerto con un loro progetto originale: Improvisation through early music.

Come si svolge il percorso di inserimento all’interno del progetto Brucofarfalla?

Attraverso un laboratorio di scrittura collettiva rivolto a persone con disabilità psicofisiche (sindrome di Down, autismo, ecc) abbiamo rotto uno dei muri più spessi della nostra società: quello che vuole le persone con disabilità mentale impossibilitate a fare lavori intellettuali.

Forti dei risultati raggiunti abbiamo deciso di trasformare il nostro laboratorio creativo in una vera e propria filiera editoriale:  vogliamo creare una casa editrice di libri per bambini gestita da persone con disabilità, affiancate da professionisti del settore.

Il loro modo di lavorare è semplice: i cinque ragazzi insieme al gruppo del collettivo, si riuniscono una volta a settimana, creando le storie, scegliendo il tema, il protagonista, il luogo gli oggetti, l’imprevisto, e mano mano si crea la storia. Non si litiga se vengono fuori più idee, perché poi si mette tutto a votazione.

Come è andata la festa che si è svolta per il primo anno del Brucofarfalla al Bar del Fico a Roma?

La festa è stata semplicemente meravigliosa, con 400 persone che si sono avvicendate durante tutta la serata, con 215 libri venduti ed un incasso di circa €2.400. La gente era entusiasta del nostro progetto e di come stiamo formando i ragazzi, e di come loro hanno gestito la serata, perché alla fine sono stati loro i grandi protagonisti.

I ragazzi erano molto ben preparati all’evento, ed erano felicissimi che tutte quelle persone erano lì proprio per loro. Un grande riscatto per una vita passata “di niente”: niente da fare, niente da dire, da sperimentare, da VIVERE!!!!

Paola Fanzini, al centro e a sinistra, Emanuela Di Marzio, una forza della natura e del gruppo del Brucofarfalla

Le istituzioni vi supportano? Come è possibile sostenervi?

Le istituzioni non ci supportano, e di questo ne vado fiera. Noi ci autofinanziamo con le quote, le donazioni di tanta gente che crede in noi, e con il 5 x mille, partecipando a qualche bando. Si possono fare donazioni (se tramite bonifico con la dicitura erogazione liberale) che possono essere detratte all’IBAN IT85Y0832703226000000008481 o tramite il 5 per mille quando si fa la dichiarazione dei redditi mettendo il nostro codice fiscale: 97676590587.

Serve la rivoluzione di cui ho parlato. La gente, le famiglie devono rendersi conto che bisogna dare una possibilità a queste persone, che vivere di assistenzialismo non porta a niente.

Bisogna mettersi in gioco, non dare nulla per scontato, ascoltarle, capire i limiti e trovare strategie per superarli. Le famiglie quando i figli escono da scuola si disperano, si guardano intorno e, c’è il vuoto, niente. Poi, piano piano, si adagiano e la persona con disabilità non fa più niente. SOPRAVVIVE, la persona con disabilità prima di essere disabile è PERSONA!!!!!

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