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La Costa Smeralda dice STOP a plastica monouso e fumo in spiaggia

La Costa Smeralda dice STOP a plastica monouso e fumo in spiaggia
Photo by Massimo Virgilio on Unsplash

Il Sindaco del Comune di Arzachena, Roberto Ragnedda, ha presenziato lo scorso 4 aprile, alla conferenza stampa indetta dallo Yacht Club Costa Smeralda e dalla fondazione One Ocean al Teatro Franco Parenti a Milano, per annunciare la firma di due ordinanze a tutela dell’ambiente e del mare: la prima vieta l’utilizzo di plastica monouso lungo il litorale e nell’organizzazione di sagre e manifestazioni di ogni genere e la seconda, impone invece, il divieto di fumo in tutte le spiagge degli 88 chilometri di costa di Arzachena: dal Golfo di Cannigione, passando per Baia Sardinia, Porto Cervo e Costa Smeralda.

“L’impegno del Comune di Arzachena per l’ambiente è costante e profondo. Lo è da anni, non solo dal 28 marzo, giorno in cui sono stati ritrovati morti il povero capodoglio e il suo feto con 22 chili di plastica nello stomacodichiara il sindaco Roberto Ragnedda – Non sono intervenuto prima sulla vicenda perché parlare a gran voce di ambiente solo quando avvengono gravi episodi è pura speculazione. Noi lavoriamo da sempre per sensibilizzare le nuove generazioni nelle scuole; investiamo in controlli sul campo, in campagne di comunicazione e nella formazione del personale; coordiniamo associazioni ed enti con il calendario di interventi nel mare e nei fiumi con Agenda Blu; aderiamo a grandi progetti siglando impegni come la Charta Smeralda e il G20 delle spiagge; organizziamo eventi, convegni e, dal punto di vista normativo, emettiamo ordinanze a tutela dell’ambiente, come le ultime sul divieto di utilizzo di plastica monouso e il divieto di fumo in spiaggia. Ma non basta. Non basta perché il pianeta ha bisogno di politiche nazionali e internazionali unitarie e condivise per garantire la sua salvaguardia. C’è bisogno di divulgare messaggi e pratiche sostenibili, di stanziare risorse per la ricerca, di promuovere articolati normativi che prevedano sanzioni più dure per chi si macchia di reati ambientali. È un percorso che bisogna imboccare oggi con una strategia capace di cambiare la mentalità dei singoli e che rigetti il motto del “tutto e subito”. Questo è il dovere precipuo di ciascuna Amministrazione che, però, deve trovare conforto e sostegno del Governo. Solo così possiamo tramandare alle future generazioni un pianeta migliore. Ho apprezzato l’intervento del Ministro Sergio Costa sul caso di Porto Cervo, ma i proclami non bastano più, chiediamo al Ministro di anticipare le scadenze imposte dall’Unione Europea riguardo l’utilizzo della plastica monouso e di adottare misure che aiutino le aziende a investire in progetti eco sostenibili e che mirino alla salvaguardia ambientale”.

Queste le parole del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, parole cariche di impegno politico nei confronti della tutela dell’ambiente e che puntano al diffondersi delle varie azioni che possono essere attuate da tutte le amministrazioni, per la salvaguardia dell’ambiente partendo dalle nostre stesse splendide spiagge, vero e proprio patrimonio della Sardegna.

Un patrimonio che può essere salvaguardato e valorizzato, attraverso un rispetto che possa renderlo ammirevole anche a livello turistico, permettendo così di accogliere chiunque in spiagge pulite, apprezzabili nella loro bellezza e salutari, per l’ambiente e per noi stessi.

Alle ordinanze del comune di Arzachena, si aggiunge successivamente, anche quella del Comune di Sant’Antioco che istituisce il divieto di fumo nelle sue spiagge. L’amministrazione comunale con tale ordinanza vuole assolvere a due obiettivi: dare l’opportunità a tutti i bagnanti di respirare un’aria pulita, che sia esclusivamente quella del mare e contenere l’abbandono di mozziconi in spiaggia, visto che purtroppo sembra essere una consolidata abitudine di alcuni bagnanti che non si riesce a risolvere ed arginare in altra maniera.

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, con l’ordinanza, spera di limitare una “prassi negativa per la salute e per l’ambiente”, promuovendo una cultura del rispetto che gli stessi fumatori potranno cogliere come opportunità. Un’iniziativa già collaudata in diversi Comuni d’Italia che si spera, possa diffondersi in tanti altri ancora.

Il ritrovamento del povero capodoglio morto con il suo feto, lo scorso 28 marzo, con 22 chili di plastica nello stomaco, è solo l’ennesima, tragica vicenda che ora più che mai può farci aprire gli occhi su ciò che sta succedendo ai nostri mari e agli esseri viventi che li abitano. Ordinanze simili, sono l’esempio di una politica che può agire positivamente sugli eventi, aiutando a ripulire e a salvaguardare una natura in difficoltà, che dobbiamo lasciare alle nostre future generazioni.
Fonte: Vistanet.it

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