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Limenet, l’innovativa tecnologia per trasformare CO2 in bicarbonato di calcio

Limenet, l’innovativa tecnologia per trasformare CO2 in bicarbonato di calcio
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

La tecnologia di Limenet è stata industrializzata nel Cssn della Marina Militare rimuovendo i primi 150 kg di anidride carbonica.

Trasformare l’anidride carbonica, cioè la principale responsabile della crisi climatica, in una soluzione acquosa che, al tempo stesso, può avere effetti benefici sul mare.

Una sfida raccolta dalla startup Limenet che ha messo a punto e brevettato una straordinaria strategia che rende possibili due enormi benefici: trasformare la CO2 in bicarbonato di calcio e stoccare l’anidride carbonica in acque marine contribuendo positivamente all’alcalinità del mare stesso.

L’innovativa tecnologia è stata presenta nel corso del convegno “Oceano Amico. Sequestro di CO2 in acque marine: motivazione, opportunità e metodi”, organizzato dal Politecnico di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca.

Limenet, i founder

Limenet è il risultato di una lunga serie di studi, ricerche e innovazioni elaborati da Giovanni Cappello (cto e co-founder), uno dei più grandi esperti in Italia di gassificazione. La ricerca scientifica a supporto è stata supportata dal gruppo di ricerca del Politecnico di Milano Desarc-Maresanus.

A guidare la società invece è Stefano Cappello (ceo e Founder), ingegnere con la vocazione ambientalista che ha lasciato la carriera nel mondo corporate per dedicarsi alle tecnologie dedicate alle emissioni negative di anidride carbonica.

La startup per realizzare la tecnologia ha effettuato ricerche per cinque anni, depositato diverse domande di brevetti e ha realizzato un impianto pilota alla Spezia dove ha industrializzato la propria tecnologia e rimosso i primi 150 chilogrammi di anidride carbonica con un impianto scalabile alle giga-tonnellate.

Come funziona Limenet

Limenet ha fissato un obiettivo, diventare leader a livello globale nello stoccaggio di anidride carbonica attraverso il mare e per farlo ha messo a punto una tecnologia innovativa che permette lo stoccaggio del carbonio in forma di bicarbonati.

Semplificando, ecco come funziona questa tecnologia. Dal carbonato di calcio (presente in natura in grandissime quantità, si pensi che è il 7% della crosta terrestre), acqua marina ed energia rinnovabile, Limenet è in grado di trasformare l’anidride carbonica, raccolta dall’atmosfera o da altre sorgenti, in una soluzione acquosa di bicarbonati di calcio. In questo modo è possibile ottenere una soluzione di stoccaggio di CO2 duratura e stabile (per oltre 10 mila anni) all’interno di mare e oceani.

Un processo che offre un duplice beneficio: da una parte, trasforma l’anidride carbonica contrastando il cambiamento climatico, dall’altra, dissolvendo i composti carbonatici nell’acqua marina, ne aumenta l’alcalinità, cioè la capacità di resistere ai cambiamenti nei livelli di acidità, con potenziali benefici per l’ecosistema marino.

L’azione trasformativa di Limenet avviene anche in natura, solo su tempi estremamente più lunghi. È il cosiddetto “ciclo geologico del carbonio”, un processo naturale attraverso il quale il carbonio presente nell’atmosfera viene scambiato con la geosfera (cioè il terreno), l’idrosfera (mari e oceani) e la biosfera (le acque dolci come laghi e fiumi).

Le tre fasi della tecnologia Limenet

Ma come è possibile passare dall’anidride carbonica al bicarbonato di calcio? La tecnologia Limenet prevede tre step:

Fase 1: Frantumazione – Calcinazione – Idratazione: la materia prima calcarea (carbonato di calcio) viene triturata, calcinata e quindi trasformata in calce viva e anidride carbonica, attraverso la decomposizione termica all’interno di un forno elettrico alimentato da energia elettrica rinnovabile. La calce viva viene quindi idratata per ottenere calce spenta.

Fase 2: Abbattimento CO2 – Calcinazione e produzione di bicarbonato di calcio: poco più della metà della calce spenta ottenuta viene utilizzata per rimuovere l’anidride carbonica prodotta. Il processo avviene nel reattore di Limenet: mescolando anidride carbonica e idrossido di calcio in acqua di mare si ottiene bicarbonato di calcio, che conferisce all’ambiente marino le sue proprietà alcaline. L’altra metà della calce spenta è a disposizione per il sequestro di carbonio a valle nella fase 3.

Fase 3: Stoccaggio di anidride carbonica in bicarbonati di calcio: la metà della calce spenta (decarbonizzata) viene utilizzata per stoccare, sempre in forma di bicarbonati di calcio, la CO2 proveniente dall’atmosfera. Il bicarbonato di calcio (Ca(HCO₃)₂) prodotto arricchisce l’acqua di mare con le sue proprietà alcaline.

La rimozione dell’anidride carbonica

L’anidride carbonica può essere rimossa da contattori (ventilatori di grosse dimensioni) che filtrano l’aria atmosferica catturandone la CO2 in eccesso o da processi industriali, da “ciminiere” di navi o industrie dove si può catturarla attraverso filtri industriali.

La CO2 successivamente viene fatta reagire con la calce spenta decarbonizzata prodotta da Limenet per generare bicarbonati di calcio che dispersi successivamente in mare, ne garantiscono l’aumento di alcalinità e quindi possibili benefici contrastando l’acidificazione.

Tra i differenti modi di utilizzo, Limenet sta studiando l’associazione della tecnologia proprietaria con filtri di ammine per la cattura di CO2 da fumi di scarico navali, con a valle la produzione di bicarbonati di calcio.

I certificati di emissioni negative di CO2

Limenet attraverso la blockchain riesce a tracciare il processo di trasformazione dell’anidride carbonica in bicarbonati di calcio, ossia la produzione di emissioni negative di CO2.

In pratica tutti gli step di lavorazione all’interno dell’impianto vengono tracciati su database decentralizzati: così facendo di ogni operazione del processo resta una traccia su Polygon, second layer di Ethereum.

I certificati di emissioni negative di Limenet sono realizzati attraverso un minting di NFT, vale a dire la pubblicazione univoca del token sulla blockchain, così da poter essere acquistata. Per dare massima trasparenza alla sua azione, Limenet ha infine previsto la certificazione del suo processo e dei suoi NFT da parte di un soggetto terzo attraverso un sistema di monitoraggio MRV (monitoring, reporting & verification).

Gli obiettivi di Limenet

I prossimi step di Limenet prevedono di scalare la tecnologia raggiungendo la milestone del TRL 9 (ultimo stadio dello sviluppo tecnologico) con un impianto da circa 40.000 tonnellate di CO2 rimosse annualmente.

Successivamente, attraverso la standardizzazione di un impianto da 500.000 tonnellate, raccogliere capitali per costruire una serie di impianti capaci di assorbire centinaia di milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

La raccolta fondi, come sottolinea Stefano Cappello, CEO e fondatore di Limenet, è fondamentale per supportare questa tecnologia. Secondo Stefano Caserini, professore di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, dopo aver ridotto le emissioni di gas serra, è indispensabile rimuovere miliardi di tonnellate di CO2 già presenti nell’atmosfera. Un passaggio importante per raggiungere gli obiettivi ambiziosi dell’accordo di Parigi, poiché i livelli residui di CO2 dopo la decarbonizzazione non saranno compatibili.

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