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Millenials farmers: cresce in Italia l’agricoltura under 35

Foto di Karolina Grabowska da Pexels

La carica dei Millenials farmers: lo dicono i numeri. In Europa l’Italia è al primo posto per quanto riguarda l’agricoltura guidata da giovani under 35, sono oltre 60mila con una crescita del 6% l’anno, con oltre 55 mila aziende già operative

Uno su quattro, di questi nuovi contadini, è laureato, otto su dieci hanno rapporti continui con i paesi esteri e viaggiano spesso per inserirsi in tutti i mercati a livello mondiale. Tecnologia e vecchie/nuove professionalità provano a fondersi e a trovare spazi per creare economie sostenibili: è l’Agricoltura 4.0, un occhio al passato e tanto al futuro, in buona parte da scrivere e che l’Unione europea prova a facilitare. Per promuovere l’attività dei Millenials farmers, sono infatti a disposizione finanziamenti specifici per i Psr, ovvero i Piani di sviluppo rurale.

Per averli, nel biennio 2016/2017 hanno presentato domanda circa 30 mila giovani: il 61% da sud e isole, il 19% dal centro e il 20% dal nord. Sicilia e Puglia sono le prime due regioni, con 4.700 e 4.540 domande.

Millenials Farmers: un convegno per capirne di più

L’argomento è al centro del convegno di Ungdcec, Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, il cui titolo è assolutamente emblematico: “Il dottore commercialista attore nell’Agri-food italiano: analisi del business e strategie per la crescita”. L’appuntamento, dal 4 al 6 ottobre, è presso l’Università degli studi di Foggia, “capitale” del granaio d’Italia, la Puglia, dove il comparto agricolo è cresciuto del 4%. Secondo la Coldiretti si è registrato un +9% nell’esportazione dei prodotti, con un aumento dell’occupazione nel settore del 6% negli ultimi cinque anni.

Una scelta, quella di Foggia, che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha definito una città e un territorio desiderosi di “raccogliere la sfida per riagganciare la qualità della vita, la questione sociale e un nuovo sviluppo ambientalmente orientato”.

Raccogliere le sfide contro l’agropirateria

Il presidente dell’ Ungdcec, Daniele Virgillito, ha sottolineato come “L’agricoltura abbia trovato il modo di innovarsi. Pur essendo il comparto ‘tradizionale’ per eccellenza, ha saputo reagire alla crisi economica, adeguandosi alle sfide emergenti”. Per questo motivo, però, i Millenials devono guidare le loro aziende con strumenti nuovi, certamente dal punto di vista tecnologico ma anche per quando riguarda gli aspetti gestionali e organizzativi. E anche le normative a livello internazionale devono conformarsi a queste continue evoluzioni e vanno sciolti i nodi relativi, ha spiegato il presidente, “a nuove questioni legate, per esempio, al regime speciale di cui le imprese godono per l’Iva e ai rapporti con l’estero”.

E non sono da sottovalutare anche altre ombre su questo campo che nell’ambito dell’Unione europea si pone al primo posto in termini di valore aggiunto prodotto, con 31,5 miliardi di euro, ha detto ancora il presidente, “ mentre a livello nazionale il valore della filiera raggiunge il 13,5% del Pil. Un fatto è certo però”, ha aggiunto. “L’andamento sui mercati, anche internazionali, potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela contro la cosiddetta ‘agropirateria’ che fattura oltre 100 miliardi di euro l’anno e che sfrutta impropriamente località, immagini e ricette che richiamano all’Italia con prodotti contraffatti”.

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