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Osservatorio del Po, emergenza siccità una crisi idrica mai vista in 70 anni

Osservatorio del Po, emergenza siccità una crisi idrica mai vista in 70 anni
Foto di Ewa Urban da Pixabay

Il fabbisogno di acqua è molto alto ma la disponibilità è in esaurimento

Nella pianura padana il fabbisogno d’acqua non è mai stato così alto da 70 anni. La crisi idrica che ha colpito il Po è determinata dalla combinazione dell’aumento delle temperature anomale per il periodo e dalla mancanza di piogge.

È l’allarme che arriva dall’ultimo bollettino dell’Osservatorio sugli utilizzi idrici del grande fiume riunitosi a Parma in seduta straordinaria con Autorità del Po, Regioni, portatori d’interesse fra i quali Utilitalia la federazione che riunisce le aziende che distribuiscono l’acqua potabile.

Nella riunione è intervenuta Terna che ha sottolineato come in prospettiva delle prossime settimane si attesta la progressiva scarsità di risorsa utile per il raffreddamento adeguato delle centrali elettriche.

Emergenza siccità Po, possibili blocchi notturni all’acqua potabile in Piemonte e bergamasca

La siccità del fiume Po ha determinato una diminuzione di risorsa disponibile che ha colpito tanti settori dall’agricoltura all’industria fino ad arrivare ai cittadini.
A tale riguardo Utilitalia chiede ai sindaci di 100 comuni in Piemonte e altri 25 nella provincia di Bergamo la sospensione dell’erogazione notturna per rimpinguare i livelli dei serbatoi.

La crisi idrica del Po, gli indicatori

Sulla regione la situazione è in progressivo peggioramento e gli indicatori di riferimento non danno segnali positivi. Il bollettino cita che “La neve sulle Alpi è totalmente esaurita in Piemonte e Lombardia. I laghi, a partire dal Lago Maggiore, sono ai minimi storici del periodo (fa eccezione il Garda)”.

Oltre al fatto di avere una portata limitata e le piogge che stanno mancando, ci sono altri due fattori molto importanti.

Le temperature sono più alte di due-tre gradi, toccando in alcuni punti anche quattro gradi, rispetto alla media del periodo. Da non dimenticare i danni ambientali a biodiversità e habitat che si accentuano con la risalita del cuneo salino.

In quelle aree del Rodigino e del Ferrarese l’irrigazione è tuttora sospesa o regolata in modo minuzioso nel corso della giornata.

Insomma una situazione già critica che si prospetta nei prossimi mesi estivi non molto positiva. Uno scenario già molto critico che “aggiunge la previsione di mancanza di piogge e il persistere di alte temperature sopra la media”.

I provvedimenti

Come già in previsione la crisi idrica peggiorerà ulteriormente. A Tal riguardo il convegno dell’Autorità è servito anche per mettere insieme delle misure straordinarie da far scattare.
Anche se il comparto idroelettrico è anch’esso in sofferenza, ha dato la disponibilità a fornire maggiori quantità di acqua per l’agricoltura nel caso di necessità.

A disposizione si sono messi anche i grandi laghi sia per l’irrigazione che per la protezione degli habitat, scendendo eventualmente sotto i livelli minimi di invaso per garantire continuità ai corsi d’acqua a valle.

La siccità del Po incide anche sul settore idroelettrico: al momento le criticità legate al pescaggio dell’acqua di raffreddamento delle centrali termoelettriche sono in ripresa ma non così tanto da non destare preoccupazione. Nelle prossime settimane potrebbe insorgere la progressiva scarsità di risorsa utile per un raffreddamento adeguato .

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