Il buon senso ha prevalso.
La bella notizia è di pochi giorni fa e ci sono voluti quasi 2 anni ma finalmente il Comune di Rocca di Mezzo ha recentemente avviato la procedura di approvazione del ripristino ambientale dei Piani di Pezza, lungamente richiesto dalle associazioni Salviamo L’Orso e la Stazione Ornitologica Abruzzese.
La decisione arriva dopo un lungo percorso iniziato nel Luglio 2023 dalle due associazioni che, venute a conoscenza dell’avvio dei lavori per la realizzazione di un cosiddetto “Stadio del Fondo” in un’area sottoposta a molteplici vincoli ambientali e paesaggistici (siti Natura2000, parco regionale Sirente-Velino, ZSC IT 7110206 ecc.) inviavano una formale diffida al Comune di Rocca di Mezzo. che a seguito della stessa sospendeva i lavori pochi giorni dopo, il 26 luglio 2023. per preservare i Piani di Pezza.
Successivamente il 10 Agosto 2023 le due associazioni, dopo aver raccolto le necessarie informazioni sul progetto, sui vincoli che insistono sull’area e le sue eventuali autorizzazioni, inviava un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica dell’Aquila chiedendo alla Magistratura di valutare l’eventuale sussistenza di reati e nel caso di procedere al sequestro precauzionale dei luoghi oggetto dei lavori.
Dopo aver riconosciuto le buone ragioni degli autori dell’esposto, a cui si aggiungeva il parere del Commissario agli usi civici che confermava I dubbi delle associazioni, il cantiere veniva sequestrato.
Da allora la Procura della Repubblica ha poi rinviato a giudizio i responsabili della ditta che aveva iniziato i lavori senza tutte le necessarie autorizzazioni ed ha ultimamente fissato la prima udienza del processo contro costoro per il prossimo 21 Maggio.
Piani di Pezza, un patrimonio da preservare
Piani di Pezza rappresenta un patrimonio di tutti la cui bellezza sarebbe stata stravolta da un intervento inutile che ne avrebbe alterato il fascino per sempre, un intervento simile ai molti altri che purtroppo hanno deturpato gli ambienti delle montagne appenniniche in questi ultimi anni, senza benefici economici duraturi, tangibili e documentati.
Il ripristino ambientale dei luoghi è in fase di approvazione su richiesta dello stesso Comune di Rocca di Mezzo che ha previsto la definitiva sistemazione dell’area ma abbandonando l’idea della costruzione di ulteriori nuove strutture in un luogo unico dell’Appennino che di certo non ha bisogno di uno “stadio”, con il solito bacino destinato ad un costoso ed impattante innevamento artificiale, per consentire lo sci di fondo agli appassionati quando la neve è sufficiente.
Il buon senso ha prevalso anche se c’è voluto molto tempo e impegno.
Questa vicenda fornisce alcune importanti riflessioni:
- Il ruolo importante e addirittura quasi decisivo, delle associazioni di cittadini che volontariamente e senza secondi scopi vigilano sul territorio a difesa dell’ambiente e della legalità,
- Il ruolo delle amministrazioni comunali che nel nome di un presunto “sviluppo economico” non si soffermano sulle conseguenze, arrivando a penalizzare il capitale naturale di cui sono ricche invece di promuoverlo per quel che è e rappresenta. Un patrimonio unico e inestimabile che ai giorni nostri si è già ridotto ai minimi termini ed è per questo molto più prezioso di qualsiasi Stadio del Fondo.
È fondamentale ricordare che il Parco regionale Sirente-Velino ha come obiettivo istituzionale quello di preservare per le generazioni future l’ambiente ed il territorio avuti in eredità e che il suo uso deve certamente beneficiare le popolazioni locali ma senza che questo ne alteri irrimediabilmente lo stato cosi come prevedono le norme regionali, nazionali ed europee.