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Recupero Vitamina D e omega 3, è possibile dagli scarti di pesce azzurro

Recupero Vitamina D e omega 3, è possibile dagli scarti di pesce azzurro
Foto credit @Depositphotos_181755116_S

L’uso dell’anidride carbonica supercritica al centro del processo estrattivo green applicato da ENEA.

Vitamina D e Omega 3 dagli scarti del pesce azzurro come sardine e sgombri, per possibili utilizzi in prodotti nutraceutici. È l’innovativa tecnologia messa a punto dai ricercatori dellENEA nell’ambito del progetto “VitaDwaste” coordinato dall’Università di Camerino e che vede tra i partner anche Cnr, le Università del Piemonte Orientale e di Bologna e il CREA.

Il progetto nasce con l’obiettivo di ridurre gli sprechi nel settore ittico e, in ottica di economia circolare, produrre integratori alimentari dagli scarti della pesca.

L’estrazione green di vitamina D

“Il processo estrattivo – spiega Gian Paolo Leone, del Laboratorio di Bioeconomia circolare rigenerativa dell’ENEA e responsabile per l’attività condotta per l’Università di Camerino nell’ambito del progetto VitaDwaste – prevede l’utilizzo di anidride carbonica supercritica. Un’innovativa tecnologia verde che unisce sicurezza ed efficienza nell’estrazione delle biomolecole e permette di ridurre l’impatto sull’ambiente perché non utilizza solventi organici”.

Il progetto ‘VitaDwaste’ punta all’utilizzo della frazione di sardine e sgombri che non possono essere commercializzati per fini alimentari. “Le catture accidentali di piccole specie pelagiche si aggirano intorno al 5% del pescato totale – spiega Leone. Se consideriamo che la produzione media di sardine negli scorsi anni è stata di oltre 80 mila tonnellate nel Mediterraneo e di quasi 60 mila tonnellate nel solo Adriatico, appare evidente che la loro valorizzazione per la produzione di prodotti biobased potrebbe offrire un importante supporto alla crescita della filiera, aggiungendo valore economico a ciò che altrimenti sarebbe considerato scarto”, conclude Leone.

Le prime sperimentazioni sono state condotte presso l’infrastruttura di ricerca Agrobiopolis del nostro Centro Trisaia, in Basilicata

“Una prima sperimentazione – aggiunge il collega Vincenzo Larocca ricercatore del Laboratorio ENEA di Bioeconomia circolare rigenerativa – ci ha permesso di individuare le condizioni ottimali per il processo valutando sia l’influenza di parametri come pressione e temperatura sull’andamento delle rese sia la concentrazione delle molecole target negli estratti”.

Le attività di ricerca successivamente a una fase pilota, sono state svolte nel Centro Ricerche Casaccia, a Roma. “I risultati ottenuti confermano che il processo ha il potenziale per essere industrializzato, creando nuove opportunità economiche e di miglioramento della sostenibilità del settore ittico”, aggiunge Leone.

Vitamina D, di cosa si tratta

 “La vitamina D è un micronutriente fondamentale per alcuni processi biologici, ad esempio l’assorbimento di calcio e fosforo necessari per la strutturazione del tessuto osseo; ma è anche uno degli elementi più carenti nella dieta umana, sottolinea il coordinatore del progetto, prof. Gianni Sagratini, direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute presso l’Università di Camerino.

Valorizzazione degli scarti e economia circolare

Le parole chiave del progetto “VitaDwaste” sono economia circolare e sostenibilità, progetto con cui si punta a sfruttare le catture accidentali e le parti non commercializzabili del pesce azzurro, trasformandole in risorse.

Dagli scarti la produzione di nuovi nutraceutici

“Con questo progetto – aggiunge Gianni Sagratini, – ci inseriamo in un contesto di economia circolare, sostenibilità e salute pubblica, proponendoci di recuperare la vitamina D3 dagli scarti dei prodotti della pesca, affinché questi possano diventare un valore aggiunto non soltanto da un punto di vista economico ma anche ambientale e alimentare”.

Nel laboratori di Camerrino sono stati testati alcuni sistemi di estrazione, ad esempio quella ad ultrasuoni, per valutarne l’efficacia, e sviluppato il metodo HPLC che c ha permesso di quantificare la quantità di vitamina D3 presente negli estratti.

I prossimi passi prevedono una produzione maggiore di quantitativi di estratto ricco in vitamina D e acidi grassi polinsaturi (Omega-3) da utilizzare per la produzione di prodotti nutraceutici sperimentali che saranno testati in trial clinici presso l’Università di Bologna, con l’obiettivo di validarne l’efficacia e aprire la strada alla loro commercializzazione.

Il pesce, ed in particolare quello azzurro, costituisce una risorsa alimentare fondamentale, ricca di proteine, aminoacidi essenziali e acidi grassi polinsaturi Omega-3. Inoltre, rappresenta una buona fonte alimentare di questa vitamina per l’uomo (il 40% della popolazione europea presenta livelli insufficienti).

Negli ultimi anni, la produzione di pescato, inclusa quella derivante dall’acquacoltura, ha registrato una crescita significativa anche in risposta all’aumento demografico.

Si stima che nel 2022 la produzione globale di pesce abbia raggiunto quasi 185 milioni di tonnellate, con un consumo pro-capite pari a 20,7 kg/anno, e una proiezione al 2032 che sposta ulteriormente l’asticella rispettivamente a 205 milioni di tonnellate e a 21,3 kg/anno.

Parallelamente, è aumentata la quantità di scarti derivanti dalla pesca, la cui percentuale può arrivare per alcune specie anche al 35% del pescato, mentre i sottoprodotti della lavorazione industriale possono raggiungere livelli di scarto fino al 70%.

Photo Credit: Depositphotos.

Germana Ferrante

Giornalista, Caporedattrice e responsabile della comunicazione per Green Planet News. Ha lavorato per molti anni nel mondo editoriale presso la A. Manzoni & C. S.p.a., storica concessionaria di pubblicità del Gruppo Editoriale L’Espresso. Svolge la professione di giornalista sulle tematiche ambientali e della sostenibilità online, settori che negli ultimi anni hanno avuto una crescita tale da acquisire importanza primaria. Tra le varie passioni ci sono la fotografia, i viaggi alla scoperta delle varie culture del mondo, gli animali pelosetti, la lettura e la cucina di cui intende portare avanti la tradizione con un pizzico di innovazione sul suo sito personale Mind Cucina e Gusto (www.mindcucinaegusto.com). g.ferrante@greenplanetnews.it.
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