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“Second Life: tutto torna”, l’arte racconta la sfida della sostenibilità

“Second Life: tutto torna”, l’arte racconta la sfida della sostenibilità
“Second Life: tutto torna”, l’arte racconta la sfida della sostenibilità, foto di Eagleeye56 da Pixabay

La mostra “Second Life: tutto torna” resterà aperta ai visitatori fino al prossimo 12 febbraio in una cornice unica: il cortile di Michelozzo, il primo cortile di Palazzo Vecchio, in cui ci si trova varcando il portale chiodato che si apre su Piazza della Signoria

Arte e sostenibilità si incontrano a Firenze, presso il Cortile di Michelozzo di Palazzo Vecchio, in una mostra che resterà aperta fino al prossimo 12 febbraio. Second life: tutto torna, questo il titolo del contest, promosso da Alia Servizi Ambientali SpA, giunto alla II edizione. In uno dei palazzi più celebri al mondo, l’appuntamento fa della Toscana il palcoscenico della creatività dei giovani artisti e degli studenti di tutte le Accademie e Scuole d’arte italiane.

Hanno partecipato al concorso “Second Life: tutto torna” circa cento giovani under 28 da tutta Italia, che si sono interrogati sul concetto di sostenibilità, dalla salvaguardia dell’ambiente e del decoro urbano, all’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con le regole dell’economia circolare: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero.

Le opere sono tutte realizzate utilizzando diversi materiali, quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, cenere e tecniche varie, e ciascuna evidenzia un interesse al tema della sostenibilità e la necessità di essere parte attiva di un processo di consapevolezza dell’emergenza ambientale e di reale cambiamento.

Sono testimoniati, nei lavori in mostra, un futuro tecnologico e sostenibile, ma anche una visione contrastante della natura, antropica e “primavera” da vivere, empatia e ragione per controllare gli istinti umani più beceri, lo splendore della semplicità delle piccole cose in natura, mobilitazioni silenziose, universali, uniti dai sogni che volgiamo alle stelle.

Le 30 opere finaliste, le 3 vincitrici e le menzioni speciali

Delle 100 opere iniziali del concorso “Second Life: tutto torna” ne sono rimaste 30 finaliste, selezionate da una prima giuria di giovani curatori ed ora in mostra a Palazzo Vecchio. Sono state successivamente valutate da una giuria composta da affermati critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane, le tre opere vincitrici e le menzioni speciali.

Prima classificata Caterina Dondi, artista ventiquattrenne della provincia di Varese, con l’opera “Ordinare Senza Spostare”, serie di fotografie su carta dove l’artista ha immaginato di assecondare l’ambiente (e non di riqualificarlo) nel suo naturale processo di rovina, ribaltando – come si legge nella motivazione della giuria – il punto di vista usuale sul tema, cercando di rendere “accettabile” e addirittura “bello” il degrado in atto, innescando così un processo di maieutica consapevolezza sul nostro habitat”.

La seconda opera classificata“Espositore di Luoghi”, arriva da Messina ed è stata realizzata dal ventiseienne Giuseppe Raffaele con tecnica mista (ferro-carta-terra). Nell’opera l’artista capovolge il concetto di cartolina al fine di far conoscere realtà dimenticate; il premio è stato assegnato per “la forza immediata dell’oggetto, preceduta e seguita da una notevole concettualizzazione, che rafforza il senso della prima impressione. Si passa dal primato della vista – le cartoline solitamente mostrano un paesaggio naturale o urbano – a quello della mente, che invita a cogliere la vera essenza dei luoghi”.

“Curae” dell’artista milanese Giulia Pirri (classe 1994), si è classificata al terzo posto per “la “gentilezza” intima di un gesto che invita alla “cura” e all’attenzione nei confronti delle cose altrimenti considerate insignificanti, come una foglia caduta. Ricucire le ferite della natura appare un gesto scientemente utopico, ma al contempo necessario per la convivenza sul pianeta” come recita la motivazione della giuria e ribadisce l’artista.

Foto di Thirdman da Pexels

Le tre menzioni speciali sono state assegnate a: Elisa Pietracito, artista ventiseiennedella provincia di Firenze, per “Sotto lo stesso cielo” realizzata con filo di rame di scarto cucito a mano su tessuto di riciclo; Edoardo Sessa, ventisettenne di Varese, con la performance “Homologation” ed il giovanissimo artista cinese (classe 2002) Siyang Jiang con l’opera “If you want to live” realizzata con vetro, alluminio, legno, pianta, terra, candele.

Il main partner Evolve Maire Tecnimont Foundation ha selezionato per la menzione speciale l’opera di Federico Ferroni “Decay”, realizzata su lastre di ferro che “con una solidità materica d’impatto ben rappresenta la visione globale, l’urgenza di un intervento per la sostenibilità e la valorizzazione dei materiali di recupero, così vicini all’agire della Fondazione Maire Tecnimont” recita la motivazione.

Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono: Marco Agostini, Lisa Buffagni, Marta Caproni, Floriano Akele Castellanato, Marta Cecchetti, Francesca Colturani, Clarissa Falco, Ilaria Feoli, Federico Ferroni, Liliana Frusi, gruppo Hardchiteptur, Carmine Lo Regio, Celina Moscuzza, Francesca Panella, Valeria Robbe, Natalie Roman Pascale, Marco Rubbera, Lorenzo Scarpellini, Virginia Stevenin, Su Fei, Arianna Tabaro, Xiyu Guo, Zhao Zhenzhi.

Siamo davvero contenti di ospitare qui a Palazzo Vecchio questo progetto espositivo che mette al centro un tema di grande attualità come la sostenibilità ambientale e poi la tutela del decoro e della bellezza a partire dal riuso e dal riciclo – sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura, Alessia Bettini –. Tanti artisti under 28 si sono cimentati con generi, metodi e strumenti differenti per divulgare messaggi importanti. L’arte contemporanea è un mezzo potentissimo per raccontare e interpretare le sfide dell’oggi. È bello poi poter dare spazio a tanti giovani talenti che qui a Palazzo Vecchio possono far conoscere alla città i loro lavori. Ringraziamo Alia Servizi Ambientali SpA che ha ideato questo progetto speciale ed all’avanguardia.

Questa mostra lancia un messaggio fondamentale, ovvero che i rifiuti possono diventare una risorsa – commenta l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio -. Questa è la sfida che noi oggi abbiamo davanti: ridurre i rifiuti e differenziali, certamente, ma dare loro nuova vita trasformandoli in materie prime e seconde. Attraverso i comportamenti virtuosi delle persone è possibile non inquinare e non sprecare ma riutilizzare grazie al riciclo.

Le opere in mostra raccontano come la questione ambientale sia vissuta in modo individuale piuttosto che sociale dai giovani artisti, con attenzioni più intimiste che “politiche”, intendendo con quest’ultimo termine l’aspetto sociale e relazionale delle persone – ha commentato il curatore di “Second Life: tutto torna”, prof. Marco Meneguzzo-. L’attenzione alle “piccole cose” non può esistere senza un tempo rallentato che, coscientemente o no, sembra già un’indicazione di soluzione del problema”.

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