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Stop alla plastica: Misura raccoglie la sfida due volte

Stop alla plastica: Misura raccoglie la sfida due volte
Stop alla plastica: Misura raccoglie la sfida due volte

Tra i problemi legati all’ambiente, quello dell’uso selvaggio della plastica continua a rappresentare il pericolo più temuto e più reale. Tanto più oggi, in piena crisi pandemica, con un proliferare di mascherine e guanti usa e getta che quotidianamente vengono abbandonati senza nessuna attenzione ad un loro corretto smaltimento.

Sono anni che si alza prepotente il grido di allarme, si moltiplicano le iniziative con il tentativo di sensibilizzare al problema. Basta un elemento per comprendere fino in fondo la drammaticità della situazione: il tempo medio di degradabilità di un incarto in film plastico convenzionale è di ben 500 anni. Un dato  impressionante che fa comprendere quanto siamo già in un ritardo preoccupante.

La plastica è una minaccia per gli animali, di terra e di acqua, provocando ferite e avvelenamenti, ma soprattutto lo è per l’uomo che, secondo stime, ingerisce, attraverso gli alimenti, almeno 50mila microparticelle di plastica all’anno.

Questa breve premessa dai toni preoccupanti deve mettere ognuno di fronte alle proprie responsabilità e far comprendere come ogni scelta “green” rappresenti un’esigenza, qui ed ora, improcrastinabile.

L’impegno di Misura

Se è vero che i buoni esempi sono il miglior insegnamento possibile, vegliamo ricordare quanto sta facendo Misura, azienda italiana che appartiene dal 1996 al Gruppo Colussi. Un impegno importante, con l’obiettivo di ridurre a meno della metà l’utilizzo della plastica: tra il 2020 e il 2021 verranno eliminate complessivamente milioni di confezioni di plastica, con una riduzione del 52% delle tonnellate immesse sul mercato rispetto al 2019.

Un incarto in plastica 100% compostabile

Non sono molte le aziende alimentari che hanno fatto una scelta così forte. Fino ad ora i pack compostabili sono stati utilizzati per pochi alimenti, perlopiù da frigo. Se parliamo invece di alimenti da scaffale, pensiamo alla pasta, che devono mantenersi per alcuni mesi in perfetto stato di conservazione, l’utilizzo di incarti naturali è una novità non da poco.

Non si tratta, comprenderete bene, di soluzioni né semplici né economiche, per le quali si richiedono anni di studio in grado di fornire un prodotto finale che rispetti e garantisca tutte le necessarie cautele al fine di mantenere la freschezza ed il sapore di un prodotto. Si è quindi arrivati alla definizione di una confezione 100% compostabile derivante dalla lavorazione di prodotti agricoli ed altre risorse compostabili. Un materiale che, se smaltito nell’umido, dopo un processo di compostaggio industriale, diventa utilizzabile per fertilizzare la terra, con un periodo di biodegradabilità di 80 giorni.

Mater Bi: cellulosa e mais

L’imballo della pasta Integrale Misura è realizzato con materiali compostabili fra i quali il Mater-Bi. Le materie prime compostabili di questo imballo derivano da cellulosa e da mais. Si tratta di un brevetto 100% italiano. A fornire la materia prima, è infatti Novamont, un’azienda che brilla per capacità di ricerca e innovazione.

Il risultato dei test di degustazione, eseguiti dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, hanno verificato che, alla prova del gusto, i prodotti sono buoni quanto quelli conservati in maniera tradizionale. Inoltre, grazie a un grande sforzo in ricerca e innovazione, il confezionamento in plastica compostabile garantisce, in termini di sicurezza alimentare e tenuta, le stesse performance della plastica tradizionale.

Non finisce qui: entra in gioco la carta FSC

Un altro importante contributo che Misura ha dato alla riduzione dell’uso di plastiche tradizionali, riguarda la scelta di un differente modo di confezionamento di altri prodotti. Lì dove, infatti, per gli incarti esterni, ad esempio delle merendine, venivano utilizzati prodotti in plastica, oggi si è scelta la sostituzione con carta certificata FSC.

Si tratta, come molti dei nostri lettori già sanno, di un materiale che deriva da una filiera di approvvigionamento verificata a tutela delle foreste, delle popolazioni e della biodiversità che le abitano. FSC è infatti una ONG internazionale che da oltre 25 anni promuove una gestione delle foreste rispettosa dell’ambiente, socialmente utile ed economicamente sostenibile. per una gestione responsabile delle foreste e degli ecosistemi. La carta FSC è utilizzata nelle confezioni esterne di biscotti, fette biscottate, merendine e cereali Misura (oltre che nelle etichette delle bevande).

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