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Terre rare, dal Giappone un metodo per il recupero da acqua di mare

Terre rare, dal Giappone un metodo per il recupero da acqua di mare
Foto di Goodward cc da Pixabay

La ricetta dell’Università di Osaka è un altro punto a favore dell’economia circolare per il fabbisogno di terre rare.

Unendo insieme lievito di birra e trimetafosfato, un additivo alimentare, è possibile recuperare metalli preziosi e terre rare dall’acqua di mare e da quella termale.

È il risultato di una ricerca dell’Università di Osaka, guidata dal professor Masayuki Azuma. Il team ha condotto una serie di studi per far fronte alla sempre maggiore richiesta globale di terre rare.

Parliamo di elementi la cui domanda è destinata a salire visto l’aumentare dell’industria tecnologica nelle società.

Terre rare, cosa sono e a cosa servono

Le terre rare, grazie alle loro proprietà chimiche sono metalli essenziali per realizzare prodotti di alta tecnologia e in particolare per lo sviluppo della tecnologia verde ovvero per pannelli fotovoltaici e auto elettriche per i quali nei prossimi anni, è prevista una forte crescita.

Definite anche con l’acronimo REE (Rare Earth Elements), sono un gruppo di diciassette elementi chimici, con colori che variano dal grigio all’argento. Per precisione sono: cerio (Ce), disprosio (Dy), erbio (Er), europio (Eu), gadolinio (Gd), olmio (Ho), lantanio (La), lutezio (Lu), neodimio ( Nd), praseodimio (Pr), promezio (Pm), samario (Sm), scandio (Sc), terbio (Tb), tulio (Tm), itterbio (Yb) e ittrio (Y).

Inoltre le loro straordinarie proprietà magnetiche e conduttive ne implementano l’utilizzo in svariati ambiti, dall’industria elettronica e tecnologica a quella aereonautica e militare.

I Rare Earth Elements permettono la produzione e il funzionamento di oggetti che fanno parte della quotidianità della popolazione, difatti si utilizzano per smartphone, touchscreen, lampade e hard disk dei computer.

Secondo una stima della IEA – International Energy Agency sarà proprio il processo di transizione a trainare il crescente uso di terre rare e minerali critici nel corso dei prossimi due decenni.

Cobalto, nickel, litio, rame e terre rare sostituiranno elementi attualmente in uso come petrolio e gas naturale.

Terre rare: Cina in posizione di forza

La concentrazione in alcuni Paesi e in particolare la Cina che esercita dominio del commercio internazionale, possedendo circa un terzo delle riserve mondiali di Terre rare (44 milioni di tonnellate cubiche), rendono difficoltosa l’approvigionamento.

La Cina con il monopolio esercita la sua posizione di forza dettando i prezzi e determinando una pressione diplomatica nei rapporti con i Paesi terzi che si trovano a fronteggiare un approvvigionamento molto complesso di questi preziosi metalli.

Il recupero e il riciclo di questi elementi diventano quindi attività su cui investire per cercare di guadagnare una parte di indipendenza.

La ricerca per il recupero

Per questo motivo i giapponesi ci hanno provato sfruttando nei loro studi acqua di mare sintetica e acqua termale, per valutare le prestazioni di un materiale assorbente che integra lievito di birra e trimetafosfato.

Il trimetafosfato è un additivo utilizzato nell’industria alimentare come modificatore dell’amido, agente di ritenzione idrica nella lavorazione della carne e stabilizzante nel formaggio e nei latticini.

Queste sono dunque materie prime economiche, che però hanno risposto molto bene ai test dell’Università di Osaka. Difatti il materiale ottenuto dall’unione di lievito e trimetafosfato, quando presenta una concentrazione di qualche decina di parti per miliardo, riesce ad assorbire selettivamente terre rare anche dall’acqua di fonte termale.

Come riporta Rinnovabili, il professor Masayuki Azuma capo del team di ricercatori ha dichiarato: “Prevediamo che questa nuova tecnologia contribuirà alla realizzazione di una società basata sulla circolazione delle risorse metalliche In futuro, continueremo a condurre esperimenti su diversi tipi di acque con l’obiettivo di stabilire un sistema in grado di trattare grandi quantità di risorse metalliche”.

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