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Aria di Parma, i cittadini ci mettono la faccia per difendere l’ambiente

Aria di Parma, i cittadini ci mettono la faccia per difendere l'ambiente
Fotografie: Ugo Baldassarre, Bianca Cigliano, Tania Comelli e Giacomo Barbera

Aria di Parma, un progetto che nasce su iniziativa dei cittadini. Obiettivo? Sensibilizzare attraverso social e canali di comunicazione sugli effetti generati dall’inquinamento a Parma. Il comitato di cittadini Aria di Parma ha già coinvolto tante persone, anche con ruoli importanti. Segno evidente che la qualità dell’aria di Parma è un problema che sta a cuore a molti

Aria di Parma, come ha spiegato Francesco Fulvi, architetto e docente che si occupa di sostenibilità, promotore del progetto, in un’intervista recente effettuata dalla studentessa del Liceo Bertolucci Alessia Naso, “nasce su emulazione di un’iniziativa della Sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. Vedere un Sindaco che non ha paura di nascondere i problemi della propria città, evidenziando la pericolosità dell’aria e preoccupandosi della salute dei propri cittadini, ha ispirato anche me. Ho capito il vero significato della parola “influencer” nel momento in cui Parigi è diventata un punto di riferimento nell’approccio alla sostenibilità: è incredibile la potenza dei social! Tuttavia nella mia campagna non sono presenti loghi politici, associazioni, enti o messaggi negativi contro qualcuno.”

E ha aggiunto:Mi occupo da sempre di sviluppo sostenibile e, anche durante i corsi di studio, ho continuato a formarmi su questi aspetti, divulgandoli nelle scuole e nelle conferenze in cui sono invitato. Quasi sempre le persone sono ignare del fatto che viviamo in uno dei posti più inquinati del mondo e che le cause sono antropiche. Inoltre le capacità cognitive coi Pm10 alti peggiorano, l’aspettativa di vita diminuisce di uno o due anni e le fasce più deboli, come bambini e anziani, ne risentono maggiormente. Informare è importante.”

Francesco Fulvi

E appunto perché “informare è importante”, Green Planet News ha voluto capirne intervistando Francesco Fulvi e ponendo alcuni interrogativi.

Partiamo dalla nascita del comitato di cittadini Aria di Parma. Sulla pagina Facebook che avete creato da poco si legge: “La pagina è nata con lo scopo di informare i cittadini sulla qualità dell’aria a Parma”. Quali sono i problemi a Parma e per i quali avete deciso di unirvi e far conoscere cosa sta succedendo realmente?

In realtà la campagna è iniziata 3 anni fa ed è partita da me, quest’anno l’ha notata una studentessa del liceo Bertolucci di Parma e mi ha dato una grande mano per farla crescere, infine da un mese a questa parte ci lavora in maniera molto fattiva Caterina Nizzoli che con me gestisce i profili Facebook e Instagram e si prodiga ogni giorno per trovare nuovi volti.

Tre anni fa ho chiesto a persone comuni, amici, chiunque poteva essere interessato, di aderire alla campagna ma io non sono l’Hidalgo e quindi sono arrivato a poche persone. Poi per essere più efficace ho pensato di chiedere a volti noti della città e così ho chiesto a presidi, imprenditori, politici, giornalisti, docenti, prof. universitari, sportivi, persone con un ruolo importante. Le persone note sono anche influencer e più ci metteranno la faccia più presto inizieremo a vedere ridotti i livelli di polveri sottili.

Quali sono i problemi a Parma e per i quali avete deciso di unirvi e far conoscere cosa sta succedendo realmente?

I dati sulla qualità dell’aria sono troppo spesso preoccupanti soprattutto nel periodo invernale, vediamo che anno dopo anno non ci sono miglioramenti e soprattutto non se ne parla abbastanza. Ci sono troppi malati di tumore, troppe allergie.

Perfino zone come la Ruhr in Germania negli ultimi anni ha migliorato la qualità dell’aria, coloro che peggiorano in continuazione siamo noi e alcune zone dell’Est Europa. Recentemente l’Unione europea ha avviato  una procedura di infrazione per i continui sforamenti dei livelli delle polveri sottili.

Ci stiamo unendo in tanti perchè le preoccupazioni da parte soprattutto di chi ha figli stanno aumentando sempre di più. Nella mia esperienza quotidiana mi sono accorto che le persone non danno peso al problema anche perchè non lo conoscono proprio, a scuola spesso capita che quando faccio supplenze oppure quando presento un progetto a qualche conferenza chiedo se conoscano i PM10 ecc. e  molti non sanno di cosa si parli. Alcuni pensano che il problema sia dato solo dalle auto, non sanno che esiste un particolato secondario e tutte le conseguenze che comporta: infezioni polmonari, ritardi di apprendimento nei bambini, tumori, rischio alzheimer che aumenta. Penso che quindi si debbano informare di più i cittadini comuni.

Pochi giorni fa Green Planet News ha dedicato un articolo al comitato NO Cargo. L’aria di Parma e la questione dell’aeroporto, quanto sono collegati e uin che “percentuale” indicativa? Insomma, quali sono le principali criticità che preoccupano i cittadini?

I due temi sono strettamente connessi, viviamo nell’area più inquinata d’Europa. Semplicemente non ci possiamo più permettere nessuna emissione nociva, oltre al rumore, traffico di automezzi e il non senso di trasportare merci in giro per il mondo quando tutte le ultime direttive europee spingono per la filiera corta e l’economia circolare.

Non saprei stabilire in quale percentuale possa aumentare l’inquinamento ma sicuramente la presenza continua di aerei non migliorerebbe la situazione. Ogni nuovo progetto deve essere autorizzato valutando l’impronta ecologica che esso produce per il territorio, tra l’altro a Parma il 22 luglio 2019 in consiglio comunale ha dichiarato l’emergenza climatica.

Cosa chiedete e come vi state organizzando: petizioni, lettere alle istituzioni, manifestazioni o altro?

Per ora alcune scuole stanno scrivendo lettere al Sindaco di Parma, pensavo poi di stampare tutte le foto e distribuirle in città e alla prima occasione organizzare una mostra, la petizione è una bella idea, pensiamo a come impostarla.

Da quanto tempo l’aria di Parma ha cominciato a “soffrire” e per quali motivi?

Lo è da almeno 4 anni che monitoro i dati sulla qualità dell’aria e sforiamo regolarmente i limiti. Questi gli ultimi 6 anni. Come sai il limite è di 35 sforamenti per anno:

Nel 2020 ci sono stati 54 sforamenti (per ora);
Nel 2019 ci sono stati 42 sforamenti;
Nel 2018 ci sono stati 45 sforamenti;
Nel 2017 ci sono stati 74 sforamenti;
Nel 2016 ci sono stati 30 sforamenti;
Nel 2015 ci sono stati 67 sforamenti.

Le cause sono molteplici: traffico veicolare, riscaldamento domestico, industrie e allevamenti intensivi che da noi sono molto diffusi I limite è fissato a 50 µg/m3 ma l’ideale sarebbe non superare i 25 µg/m3.

Qualcuno probabilmente negherà il problema, i negazionisti non mancano. Cosa rispondete?

Che se non credono a quello che dico chiedo di guardare sul web o dove vogliono per capire se descrivo una situazione non vera.

Tu con il tuo studio di architettura ti occupi di edilizia sostenibile e di questo settore. Cosa possiamo fare nel concreto per aiutare l’ambiente con le nostre case e i nostri comportamenti?

Oggi tantissimo col bonus 110%. Dato che il 30% dell’inquinamento è generato dal riscaldamento domestico, è un’opportunità unica per iniziare migliorare la situazione emettendo sempre meno in atmosfera. I vantaggi sono molteplici: enorme risparmio in bolletta per il riscaldamento e il raffrescamento, non brucio gas climalteranti (che provocano l’effetto serra che surriscalda il pianeta ecc.), non inquino in ambito urbano, la casa vale di più e all’interno migliora notevolmente il comfort cioè ci sto decisamente meglio . Meglio di così?

A proposito ndell’aria di Parma e dell’impegno dei giovani su questioni tanto delicate, Francesco Fulvi non dimentica di aggiungere: “Sono loro gli adulti di domani, perciò il loro impegno è fondamentale, e grazie al loro aiuto sono sicuro che in pochi anni potremmo avere un’aria migliore”. Non a caso a notare la campagna e il progetto di Francesco Fulvi è stata un’altra studentessa del Bertolucci, Adele Spina, che ha portato all’attenzione della scuola l’argomento Aria di Parma. largo ai giovani, insomma, quando sono capaci di “sintonizzarsi” sulla musica giusta, quella del “Green Wave”.

Il video

Ecco il link al video (https://youtu.be/KsUof27ka1A) realizzato in occasione delle prime 200 immagini dove sono coinvolte più di 400 persone, con lo scopo di informare gli altri cittadini sui gravi rischi alla salute provocati dall’inquinamento da polveri sottili. Studenti, docenti, medici, presidi, scienziati, bambini, scuole, imprenditori, artisti, sportivi, tecnici e tutti quelli che “ci hanno messo la faccia”.

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