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Carenza di competenze ostacola transizione verde: l’indagine BEI

Carenza di competenze ostacola transizione verde: l'indagine BEI
Foto @ufficio stampa

La causa soprattutto è la mancanza di figure professionali “green”, ovvero specializzate in tema ambientale. 

Indagine sui comuni: nel 69% mancano esperti per la valutazione ambientale

Non sono positivi i risultati riportati dall’Indagine sui comuni effettuata dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti) nel 2022. L’analisi, che ha preso in esame 744 comuni dell’UE e gli investimenti da essi attuati in tema di sostenibilità, ha infatti evidenziato come la transizione verde debba ancora far fronte a diversi problemi.

In primo luogo, la mancanza di figure professionali esperte in ambito climatico e ambientale, che possano indirizzare al meglio gli investimenti locali a fini di tutela e rispetto dell’ambiente; una carenza, questa, che si è manifestata nel 69% dei comuni coinvolti nell’indagine.

Non sono altresì abbastanza le infrastrutture che permettono un corretto e necessario adeguamento alle variazioni climatiche che, come è risaputo, dominano attualmente: il 60% dei comuni intervistati ha affermato di non aver investito abbastanza in questo ambito negli ultimi tre anni.

Aumenta la domanda di figure “green”, ma cala l’offerta: l’importanza della formazione

Ma quali sono i lavori “green” più richiesti? Per fare solo alcuni esempi, project e site manager, analisti in campo energetico, esperti della protezione ambientale, ingegneri civili, ma anche elettricisti e gestori di impianti elettrici, tecnici di pompe di calore e caldaie, manovali edili e tecnici esperti nello smaltimento dei rifiuti.

A far fronte alla domanda incrementata di tali figure professionali, si contrappone però una carenza nell’offerta, a causa essenzialmente delle inadeguate competenze in materia.

Oggi, tuttavia, specializzarsi nel settore ambientale non è così complicato, grazie anche alla possibilità di laurearsi per via telematica presso le università online riconosciute dal Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Le facoltà tra cui scegliere sono moltissime: Ingegneria Civile e Ambientale o a indirizzo Paesaggistico, Scienze Biologiche, Scienze dell’Economia con indirizzo “Green Economy e Sostenibilità” sono solo alcune di queste.

Le università telematiche offrono numerosi vantaggi: permettono innanzitutto di studiare in qualunque luogo e in qualsiasi momento, senza doversi recare fisicamente a orari e giorni prestabiliti in ateneo. Di conseguenza, sono più economiche rispetto alle università tradizionali, poiché non prevedono i costi relativi a spostamenti ed eventuali affitti (se si è fuorisede).

Inoltre, si avvalgono di strumenti tecnologici all’avanguardia e il materiale didattico (interamente in formato digitale) è incluso nelle tasse. Le iscrizioni sono sempre aperte e gli appelli sono più frequenti rispetto alle università convenzionali. Gli studenti, inoltre, hanno la possibilità di esercitarsi per gli esami tramite test autovalutativi e hanno sempre dei tutor a disposizione.

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