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Cavallucci marini, è tempo di proteggerli

Foto di Arhnue Tan da Pixabay

Cavallucci marini, sanno “amare” ma sono vittime di un traffico che va assolutamente stroncato. Studiare il comportamento dei cavallucci marini è particolarmente affascinante

Prima dell’accoppiamento pare che si animino per il corteggiamento e al risveglio, “felici di esserci”, si salutino danzando.

Una straordinaria “vita di coppia”

I cavallucci marini comprendono 54 specie di piccoli pesci che vivono in acque basse,  e  con la loro forma unica, destano curiosità da sempre  Su amore e “vita di coppia”, secondo gli studiosi, hanno anche molto da dire. Per questo, a San Valentino, il WWF ha deciso di raccontare qualcosa in più su questo curioso animale. I cavallucci marini si nutrono di piccoli crostacei che galleggiano nell’acqua o strisciano sul fondo, catturati grazie alla loro capacità di mimetizzarsi e a una grandissima pazienza.

Cavallucci marini, è tempo di proteggerli
©-WWF-Malaysia-Eric-Madeja

Ogni qualvolta  che ingeriscono qualcosa emettono un “click”, lo stesso che si riscontra  quando interagiscono fra loro. La coppia di cavallucci marini,  al sorgere del sole, si dà il buongiorno con una “danza nunziale” di circa 6 minuti: un rituale mattutino utile per riallacciare i rapporti con il compagno.

Mentre danzano, il maschio e la femmina, mutano il loro colore passando da un arancione sbiadito a uno brillante e spesso si attaccano con la coda agli steli delle alghe, che offrono riparo. L’accoppiamento inizia appena il maschio è pronto . La femmina deposita fino a 1.500 uova nella sacca del maschio, che le cova dai 9 ai 45 giorni e partorisce i piccoli in acqua.

Tra le altre curiosità che fanno di questi pesci, esserini davvero particolari il fatto che, come sembra, “arrossiscano” e facciano la pace. Nuotano uno vicino all’altro come se danzassero e il maschio è parte fondamentale e attiva non solo della riproduzione, ma anche della gravidanza. Il loro rapporto di coppia e il sistema riproduttivo è decisamente più complesso di quello di molte altre specie – non solo animali – ed è  purtroppo messo sempre più a rischio da terribili minacce.

Cavallucci marini, essiccati perché ritenuti afrodisiaci

Il 15% dei Syngnathidae (la famiglia che comprende cavallucci marini, pesce ago e pesce trombetta), secondo l’Unione Mondiale per la conservazione della natura (IUCN),  si classifica come specie “quasi minacciata” e, negli ultimi decenni, la popolazione di due specie (Hippocampus guttulatus e Hippocampus hippocampus) è già calata del 20-30%.

I Syngnathidae, a causa della pesca e sviluppo costiero, sono colpiti da perdita e degrado degli habitat naturali. I maggiori  sono le catture accidentali: spesso, anche per via della loro forma, i cavallucci restano impigliati nelle reti della pesca a strascico.

I cavallucci, poi, nonostante siano protetti dalla Convention on International Trade in Endangered Species (CITES), vengono utilizzati nella medicina cinese come potenti afrodisiaci. In Cina si trovano negozi con barattoli che li contengono come fossero caramelle. Insolite “pillole blu” che arrivano dal mare per salvare la reputazione del maschio orientale, almeno per una notte.

I cavallucci, poverini, vengono catturati, essiccati (anche in strada) e messi in buste trasparenti di plastica, come fossero noccioline, per poi essere venduti nei mercatini delle periferie di Hong Kong dove, senza alcuna prova scientifica, ai cavallucci marini si attribuiscono poteri miracolosi contro l’impotenza. La specie più gettonata è l’Hippocampus capensis endemica del sud Africa: si stima che la medicina cinese ne impieghi ogni anno oltre 35 milioni di individui, utilizzati vivi per acquari, morti per la medicina e come souvenir.

“Questi numeri sono assurdi e dimostrano come siano necessarie adeguate e tempestive misure di conservazione – afferma il direttore del programma di conservazione del WWF Italia, Isabella Pratesi – I l WWF lavora da tempo per la salvaguardia di questi animali sia attraverso il Programma TRAFFIC, che tristemente deve occuparsi anche di questi straordinari organismi massacrati dal commercio illegale, sia proteggendo gli habitat marini, che oggi sono sempre più a rischio a causa dei cambiamenti climatici e del terribile inquinamento da plastiche che sta invadendo i nostri mari. Ma dobbiamo e possiamo ancora fare molto per proteggere questa specie”.

Perché potremo realizzare una autentica civiltà solo quando l’essere umano sarà capace di non travolgere ogni forma di vita per compiacere se stesso. Men che meno per le scempiaggini della medicina afrodisiaca per non dire di chi pensa ancora, come riportato recentemente da un interessante servizio de Le Iene, di vincere le elezioni rivolgendosi a stregoni che praticano gli omicidi rituali. Gente, altro che progresso, in molte parti del mondo stiamo ancora messi così.

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