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Dai fondi di caffè nascono funghi

Dai fondi di caffè nascono funghi
Dai fondi di caffè nascono funghi

Forse i grandi appassionati di raccolta dei funghi, che amano muoversi in mezzo ai boschi storceranno la bocca. Probabilmente hanno ragione, ma l’idea è originale, sostenibile e soprattutto intelligente.

Antonio Di Giovanni, laureato in agraria, e Vincenzo Sangiovanni, con laurea in architettura, incontrano Tomohiro Sato, imprenditore giapponese, dando vita così alla startup Funghi Espresso. Questa nasce da un’intuizione: produrre i funghi dai fondi di caffè. Il fondo di caffè è un substrato perfetto per coltivare i funghi, perché contiene minerali e sostanze nutritive utili per la loro crescita: quello che sembra uno scarto in realtà può diventare una risorsa.

Da questa idea nasce Funghi Espresso, una startup agricola che si ispira alle teorie della Blue Economy, nella quale gli scarti provenienti da un ciclo produttivo non diventano rifiuti, ma generano nuova energia, nuova ricchezza e nuovi posti di lavoro. I funghi vengono così prodotti con metodi che hanno un impatto sull’ambiente praticamente pari a zero.

Caffé, una risorsa tutta italiana

Il fondo di caffè è una risorsa tutta italiana. Guardando ai numeri in Italia esistono 110mila bar che ne producono ogni anno 300mila tonnellate. Quindi l’azione di Funghi Espresso aiuta gli esercizi commerciali a smaltire quello che diventerebbe un rifiuto. L’attività è inizialmente partita nelle due sedi produttive di Capannori, in provincia di Lucca, e Torre del Greco in provincia di Napoli. Il fondo di caffè è utilizzato come substrato di coltivazione, unendolo al “seme” del fungo. Tutto in modo completamente naturale, senza l’uso di prodotti chimici.

I funghi vengono coltivati in verticale, su supporti sospesi, riducendo l’uso del suolo: utilizzando così la metà dello spazio per coltivare la stessa quantità di funghi. Il fondo di caffè non ha bisogno di essere pastorizzato, con un notevole risparmio di energia. E dopo l’uso torna al suolo come compost.

Ma c’è di più, infatti ora questa possibilità è disponibile per tutti grazie all’offerta di un kit casalingo dove produrre da soli i propri funghi. Con semplici operazioni in una sola settimana i funghi sono pronti da raccogliere e da cucinare.

Sono 3 le tipologie di funghi offerte, tutti appartenenti al genere Pleurotus

Pleurotus Ostreatus

Detto anche “fungo ostrica” per le sue forme eleganti, ha il cappello asimmetrico a forma di ventaglio, dalle diverse tonalità di grigio. È spesso e carnoso e si presta alla preparazione di contorni: grigliato, gratinato o trifolato. Assolutamente da provare nella ricetta della “cotoletta di fungo”.

Pleurotus Djamor

Il “fungo dell’amore” si distingue per il suo inconfondibile colore rosa. Molto consistente, ha un sapore originale e aromatico, che dà carattere ad ogni piatto. È particolarmente adatto alla preparazione di secondi piatti, perché con la sua consistenza simile alla carne del pollo diventa un’ottima “bistecca vegana”. È ricco di proteine e integra perfettamente una dieta vegetariana.

Pleurotus Cornucopiae

Dal colore giallo e dalla consistenza delicata, quando spunta sembra un fiore. È il più adatto per la preparazione di sughi e condimenti per i primi piatti. Si sposa benissimo con il pesce e dà il meglio di sé nelle ricette “mari e monti”.

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