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Exhale, il lampadario di alghe che purifica l’aria attraverso la fotosintesi

Exhale, il lampadario di alghe che purifica l’aria attraverso la fotosintesi
Foto di nir_design da Pixabay

L’idea di Julian Melchiorri è di ricreare in laboratorio una foglia naturale. Il lampadario è costituito da foglie di vetro, “popolate” da alghe verdi in grado di assorbire l’anidride carbonica dall’aria, rilasciando, come sostanza di scarto, ossigeno

Exhale, il lampadario vivente che purifica l’aria all’interno. Composto da LED e da un “gocciolamento” di nutrienti, un meccanismo di supporto vitale sviluppato dagli ingegneri di Arborea che nutre i microrganismi. Sono 70 petali in vetro in varie misure che contengono una soluzione di alghe verdi mantenute in vita dalla luce del giorno. 

Un lampadario modulare dove le foglie possono essere orientate in base alla necessità. Le foglie artificiali sono studiate per essere utilizzate in molte applicazioni dove il livello di CO2 è elevato o l’ossigeno è necessario, come ad esempio all’interno dei sistemi di ventilazione.

Bello ed ecologico, una nuova forma di design, di arredamento dove mobili e accessori non solo sono funzionali ma fanno anche bene all’ambiente.

Exhale e la biomimetica

La biomimetica è la tecnica che consente di trasferire i processi biologici dal mondo naturale a quello artificiale e ricreare le condizioni naturali per trovare un vantaggio nella vita di tutti i giorni.

Il lampadario illumina e contemporaneamente stimola la fotosintesi delle minuscole microalghe presenti nel vetro che si nutrono di anidride carbonica rilasciando ossigeno respirabile nella stanza. Crea un particolare processo biologico che stabilisce ed esplora una nuova relazione simbiotica tra oggetto e persone.

“Nell’ultimo secolo – dichiara Melchiorri  sul sito designwanted la nostra popolazione in continua crescita sta bruciando combustibili fossili e distruggendo la vita delle piante, sostanzialmente forzando un cambiamento nell’atmosfera e nel clima, trasformando il nostro pianeta. Avendo questo problema costante in mente, ho sperimentato diversi modi per produrre materiali nuovi e influire positivamente sul mondo che ci circonda. Queste tecnologie possono rivoluzionare il nostro ambiente urbano sia a livello di prodotto sia di architettura purificando l’aria che respiriamo, imprigionando l’anidride carbonica e producendo bio-prodotti preziosi, solo utilizzando acqua e luce”.

Il lampadario Exhale esposto al V & A Museum per la London Design Week del 2017 è diventato poi parte integrante della prestigiosa collezione permanente V&A ed è valso a Melchiorri l’Emerging Talent Award. Attualmente il lampadario rimane ancora un prototipo anche se il suo giovane creatore spera di iniziare la produzione oltre che testarlo anche su edifici più grandi.

Articolo curato dalle redazione e realizzato con il contributo di Manola Testai.

Fonte e foto

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