Saranno oltre 30 le specie diverse provenienti dai più grandi vivai del Mediterraneo
A Gardaland fervono i preparativi per la nuova attrazione 2023. Si tratta di Jumanji® – The Labyrinth, un’emozionante avventura da vivere nel cuore di Gardaland a partire dalla prossima primavera.
Sono stati i quattro cosplayer ispirati alla serie cinematografica di successo della Sony Pictures: dott. Smolder Bravestone, Ruby Roundhouse, prof. Sheldon “Shelly” Oberon e Franklin “Topo” Finbar, a piantare i primi simbolici arbusti del labirinto.
Gli attori sono giunti a Gardaland a bordo dell’iconico fuoristrada portando con sé alcune delle specie provenienti dai migliori vivai italiani.
Le Strelitzia Augusta piantate oggi segnano ufficialmente il punto di inizio del lungo labirinto che darà filo da torcere a tutti i coraggiosi Avventurieri che vi entreranno.
Gardaland, le piante di Jumanji The Labyrinth
I visitatori, sfidando se stessi saranno completamente immersi nel fantastico e selvaggio mondo di Jumanji diventando protagonisti dell’avventura, artefici della propria personale esperienza all’interno del labirinto.
Saranno oltre 2.000 le piante Mediterranee – appartenenti a più di 30 specie diverse – che daranno vita al selvaggio labirinto che farà da sfondo alle avventure degli eroi nel mondo di Jumanji.
All’interno del complesso ed intrigante percorso – realizzato con latifoglie, cespugli, palme e felci arboree – i visitatori avranno la sopresa di imbattersi in deviazioni, bivi, vicoli ciechi ed effetti a sorpresa.
Ma le sorprese non finiranno qui. Difatti grazie ai fiori bianchi in netto contrasto con le sfumature di rosa e rosso-porpora dell’Acanthus mollis e della Bletilla striata, i visitatori di tutti le età resteranno incantati dal Labirinto che sarà pieno di colori.
Il tracciato inestricabile del labirinto sarà reso ancor più suggestivo con l’aiuto delle imponenti altezze delle piante selezionate per dare vita alla nuovissima avventura multisensoriale Jumanji® – The Labyrinth, basata sulla popolare serie cinematografica.
