Con le stime che prevedono un innalzamento della temperatura mondiale di 5 gradi Celsius entro il 2100, appare quindi fondamentale ripensare l’intero sistema dei trasporti e della mobilità.
Se da un lato le città si stanno adoperando sempre di più verso una mobilità urbana sostenibile, grazie all’avvento di soluzioni di bike e car sharing, maggiori infrastrutture e potenziamento del trasporto pubblico, il settore dell’automotive e di tutta la sua filiera hanno un compito altrettanto importante. Valeo Service, uno dei principali specialisti dell’aftermarket automobilistico e leader mondiale, ci spiega quali sono le iniziative più innovative per arrivare a una vera mobilità sostenibile.
Le macchine del futuro
Uno studio della Shell evidenzia un best e un worst case scenario per la transizione a fonti di energia più pulite, in un arco temporale che va da oggi al 2050: in entrambi gli scenari, sottolinea Shell, si prevede un passaggio a fonti di energie alternative (soprattutto quella elettrica) a petrolio e idrocarburi anche per le auto; tuttavia, se nello scenario migliore una transizione quasi completa ai veicoli elettrici è prevista per il 2050, nel worst case scenario essa non avverrà prima del 2070. Un mercato, purtroppo, oggi ancora di nicchia visti i prezzi elevati delle batterie elettriche, che nei prossimi decenni dovrà puntare proprio all’abbattimento dei costi.
E se l’automotive scommette sull’elettrico per superare il problema delle emissioni, anche il settore dell’aftermarket – ovvero il post-vendita automobilistico che comprende la produzione e la distribuzione di componenti di ricambio – dovrà adoperarsi per trovare soluzioni atte a promuovere la trasformazione su larga scala.
Mobilità sostenibile urbana
La mobilità sostenibile urbana è un concetto di per sé vecchio, che ha iniziato a circolare fin dagli anni ’90, ma la cui applicazione risulta sempre più attuale. Investire in mobilità sostenibile significa ridurre l’inquinamento delle nostre città, contribuendo, al tempo stesso, al risparmio energetico e alla diminuzione del surriscaldamento.
Ma cosa si intende per mobilità sostenibile? Un ruolo chiave viene ovviamente giocato da quella che è stata anche definita come mobilità dolce: ovvero l’utilizzo di biciclette e, quando possibile, effettuando i propri spostamenti a piedi. La diffusione sempre più capillare nei grandi centri urbani di servizi di sharing ha permesso di compiere un importante passo in questa direzione, rendendo l’auto di proprietà un bene sempre meno ambito (e di gran lunga più costoso). Un altro ruolo chiave, poi, riguarda l’incremento dei servizi pubblici, non solo di trasporto, ma tramite la realizzazione di infrastrutture energetiche che spingano la transizione verso i veicoli elettrici, dalle emissioni nettamente ridotte.
La filiera dell’aftermarket
Come abbiamo visto, anche l’aftermarket, settore strettamente interconnesso a quello dell’automotive e più in generale dei trasporti, ha un importante ruolo da giocare in tema di mobilità sostenibile.
Di cosa si tratta nello specifico? Per aftermarket, ovvero post-vendita, si intende tutto ciò che riguarda la filiera di produzione e distribuzione di ricambi per automobili e accessori, che possono essere originali o sviluppati da aziende terze. Riuscire a rendere sostenibile l’intero flusso produttivo e ottimizzare al contempo i flussi logistici di distribuzione è il primo passo per ridurre le emissioni.
Un esempio di aftermarket sostenibile è appunto quello di Valeo Service, uno dei principali specialisti del settore e leader mondiale. Tramite il programma I Care 4 The Planet, Valeo Service mira al raggiungimento del zero-impatto climatico entro il 2050. Una strategia precisa, che tiene conto di diversi fattori.
I Care 4 The Planet: obiettivi e progetti
Il programma I Care 4 The Planet punta a realizzare un portafoglio di prodotti sostenibili, che riducano l’impronta di carbonio del 50-80%, grazie all’utilizzo di materiali riciclati e rigenerati. Un esempio? Canopy™, il primo tergicristallo progettato per ridurre il suo impatto sull’ambiente. Rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato, Canopy™ utilizza infatti più dell’80% di materiali naturali, rinnovabili o riciclati. Un prodotto in grado di ridurre del 61% le emissioni di CO2 rispetto ai normali tergicristalli presenti sul mercato, che segna un ulteriore passo importante per il futuro del settore.
Una grande attenzione viene poi data agli imballaggi, realizzati con materiali di riuso e biodegradabili, al fine di evitare l’utilizzo di plastiche e inchiostri nocivi. In tema sostenibilità Valeo Service svolge anche un ruolo formativo, conducendo corsi su tecnologia mild-hybrid ed elettrificazione completa e incentivando all’utilizzo dei ricambi rigenerati. Truck Clutch kit Finder, ad esempio, è un utile strumento digitale ideato per trovare un’alternativa rigenerata per ogni kit di frizione dei camion.
Infine si passa alla riorganizzazione dei flussi distributivi: per ridurre le emissioni di CO2, Valeo ha ripensato la propria logistica a favore dell’ambiente. Come? Semplificando e riducendo le distanze tra i centri di produzione e il cliente finale, ottimizzando il riempimento dei furgoni (grazie a prodotti più facilmente impilabili) e, infine, piantando un albero per ogni tonnellata di prodotti consegnata.
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