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Nuove architetture per la salute: come dovrà essere l’ospedale di domani?

Nuove architetture per la salute: come dovrà essere l’ospedale di domani?
Nuove architetture per la salute: come dovrà essere l’ospedale di domani?, foto di Pixabay da Pexels

L’Ospedale di Nuova Generazione dovrà avere nella modularità il suo fattore vincente per spazi resilienti, flessibili e facilmente riconfigurabili. Longevità, integrazione con l’ecosistema urbano, pandemie e cambiamenti climatici, senza mai dimenticare l’umanizzazione degli spazi di cura, le linee guida della progettazione.   

Conosciamo bene le difficoltà che il servizio sanitario nazionale affronta ed ha affrontato in questi anni. Strutture fatiscenti, carenza di personale, posti letto in continuo calo e tutto ciò si traduce in una scarsa attenzione alle necessità e alle urgenze dei malati.

Ma è possibile, superando burocrazia e politica, pensare ad un ospedale differente? Ad architetture per la salute moderne ed efficienti?

Vediamo innanzitutto quali caratteristiche dovrebbe avere l’ospedale di prossima generazione. Dovrà essere digitale, sostenibile, ma soprattutto resiliente, per far fronte con flessibilità ai continui cambiamenti dello scenario sociale, urbano, ed epidemiologico.

Un’architettura della salute aperta e integrata con l’ecosistema esterno, ma soprattutto, una “città nella città” destinata a diventare un vero e proprio driver di rigenerazione urbana: un Campus della Salute, che dovrà mettere il paziente al centro.

Sono solo alcune delle linee guida per la meta progettazione dell’Ospedale di Nuova Generazione emerse dal progetto di ricerca e innovazione JRP (Joint Research Platform) di Politecnico di Milano e Fondazione Politecnico di Milano, che vede fra i suoi partner strategici anche Deerns Italia, società di ingegneria e consulenza per l’edilizia sostenibile.

Come sottolineato da Arianna Surace, Business Development Manager di Deerns Italia: “Il nostro approccio olistico alla progettazione degli edifici trova una delle sue migliori espressioni proprio in ambito ospedaliero grazie alla creazione di un ambiente di cura concepito per favorire la risposta del paziente alle cure, con conseguente riduzione dei tempi di ospedalizzazione.

Negli ultimi anni abbiamo investito in modo significativo in soluzioni in grado di garantire il massimo comfort ai pazienti, utilizzando le nostre expertise per progettare ambienti ottimali dal punto di vista della temperatura, della salubrità dell’aria, della luminosità. dell’acustica e dell’interazione digitale.

L’ambiente ideale deve essere in grado di adattarsi alla sensibilità e necessità degli occupanti nel rispetto della massima efficienza, per fare questo deve essere utilizzata la tecnologia”.

L’ospedale di domani e la Longevity Challenge: esigenza di spazi di cura a elevato valore aggiunto

L’invecchiamento crescente della popolazione richiede sempre più servizi sanitari specialistici, ad alto valore aggiunto, capaci di assecondare la longevità dei pazienti e soprattutto migliorare la loro qualità di vita.

Ciò impone agli istituti di cura di essere pronti a combattere malattie croniche e degenerative, che tengano in considerazione anche la necessità di ridurre il tempo di permanenza dei pazienti in struttura.

Fondamentale per rispondere alle mutate esigenze socio-demografiche e climatiche sarà la progettazione di spazi “polmone”, facilmente riconvertibili e concepiti per migliorare la qualità del soggiorno dei pazienti.

Si deve quindi puntare all’umanizzazione degli spazi di cura, obbiettivo raggiungibile non solo con determinate scelte cromatiche e di arredo, ma anche con elementi tecnologici che appunto agiscono sulle condizioni ambientali.

L’importanza della telemedicina e sistemi di monitoraggio da remoto

Seppur il miglioramento delle condizioni di permanenza in strutture sanitarie deve essere un obbiettivo, la priorità va data alla possibilità di effettuare le cure a livello domiciliare o in strutture preposte che devono sempre meno assomigliare ad ospedali e cliniche.

Foto di Karolina Grabowska da Pexels

Per fare questo diventa fondamentale potenziare la telemedicina e i sistemi di monitoraggio da remoto. Queste tecnologie possono, in alcuni casi, ridurre drasticamente la necessità di ospedalizzazione o di recarsi frequentemente presso strutture sanitarie per visite ed esami.

Un ambiente tecnologicamente in grado di rendere autosufficiente un paziente con lievi patologie può cambiare drasticamente la sua qualità della vita, allontanando il momento in cui dovrà avere un operatore sanitario fisso o essere accolto in una struttura assistenziale.

Tutto questo fa parte del concetto di senior living, una tipologia mista residenziale/sanitaria che ancora ha preso poco piedi in Italia, ma già consolidata in altri paesi.

L’ospedale di domani come “città nella città” per il benessere di pazienti e operatori

L’ubicazione dell’ospedale del futuro e degli spazi impiantistici sarà un potente driver per la rigenerazione urbana, dando vita a una vera e propria “città nella città” integrata con il territorio.

Molto più che una semplice struttura sanitaria, ma un vero e proprio polo urbano dotato di centri commerciali, laboratori di ricerca e spazi ricreativi.

Un edificio ottimizzato per il Wellbeing, cioè uno stato di benessere completo, dei pazienti e dei professionisti sanitari, conforme a protocolli di certificazione e agli obiettivi di sostenibilità (ESG, SDG).

Una struttura funzionale alla maggior soddisfazione del personale sanitario e alla riduzione dello stress nei pazienti, anche grazie alla presenza delle aree verdi, i cosiddetti Giardini Terapeutici (o Healing Gardens).

Tre progetti in essere: il polo chirurgico “Iceberg” del San Raffaele, l’Ospedale ISMETT 2 di Palermo e l’Ospedale di Udine

Deerns Italia é coinvolto in importanti progetti ospedalieri innovativi, che interpretano le principali linee guida dell’Ospedale di Nuova Generazione. Primo fra tutti l’Ospedale “ISMETT 2” per il Cliente UPMC, a Carini (PA), il cui gruppo di progettazione è stato capitanato da Renzo Piano Building Workshop e da Progetto CMR dove Deerns Italia, che ha curato gli aspetti relativi all’acustica e agli impianti.

In primissimo piano anche la case study del nuovo polo chirurgico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, per il quale Deerns ha curato la progettazione acustica, impiantistica e l’ingegneria di facciata, meglio noto come “Iceberg” per la sua struttura piramidale firmata dall’Architetto Mario Cucinella.

Una struttura nata dalla progettazione partecipata con i referenti tecnici della struttura ospedaliera, che é stata dotata tra le prime di sale operatorie ibride.

Ultimo, ma non per importanza, l’Ospedale di Udine, struttura di sanità pubblica, per il quale Deerns ha curato la progettazione acustica e degli impianti.

I tre principi cardine dell’approccio progettuale dell’ospedale di domani

L’approccio progettuale dei nuovi edifici ospedalieri dovrà seguire tre principi cardine:

1)      Costruire meno, per valorizzare il patrimonio edilizio esistente ed impostare il progetto della nuova struttura e/o building sul concetto di espandibilità, flessibilità e resilienza.

2)      Costruire meglio, utilizzando materiale con basso carbon foot print, materiali riciclati o riciclabili, facilmente disassemblabili e con vita utile elevata.

3)      Ridurre la produzione di rifiuti di costruzione, utilizzando il più possibile tecniche di prefabbricazione ed edilizia industrializzata, per una maggiore sicurezza dei processi costruttivi e controllo di tempi e costi di produzione/realizzazione.

Senza dimenticare l’importanza dello studio dell’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla sua demolizione, smontaggio o rifunzionalizzazione alla luce delle mutate esigenze di contesto.

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