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La perdita di biodiversità raccontata attraverso i poster

La perdita di biodiversità raccontata attraverso i poster
Foto da Pixabay

L’International Poster Biennial si svolge a Città del Messico e nell’ultimo trentennio ha coinvolto circa 70.000 poster provenienti da cinque continenti. Fra le categorie del contest, quella ambientale è sponsorizzata dalla collaborazione, nata nel 1990, fra il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e la Biennale.

Quest’anno la manifestazione sarà dedicata alla biodiversità, tema centrale della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2020 che ricorre il 5 giugno e le cui celebrazioni saranno ospitate dalla Colombia.

La creatività per descrivere le sfide del nostro pianeta

Ci sono tanti modi per parlare di ambiente, perché non farlo anche attraverso l’arte grafica? Biodiversità, inquinamento da plastica, riscaldamento globale, economia verde e riduzione dell’impronta di carbonio degli alimenti sono alcuni dei principali problemi ambientali che gli artisti partecipanti al concorso hanno affrontato.

Nell’ultima edizione sono stati sottoposti alla categoria ambiente 1.645 poster. Il designer cinese Yongkang Fu ha vinto il primo premio per la sua opera dal titolo “Living Space” nella quale ha rappresentato in modo incisivo l’impatto dannoso dell’inquinamento da plastica sulla vita marina.

“Ci vogliono solo tre secondi per i nostri cervelli per preservare la memoria di un buon poster” — ha detto Xavier Bermúdez, direttore della Biennale sin dalla sua fondazione. “L’International Poster Biennial, in collaborazione con l’UNEP, aumenta la consapevolezza e ispira le persone ad agire cambiando il loro stile di vita. Non è sufficiente mostrare disagio: un buon poster dovrebbe anche motivare le persone a intraprendere azioni positive”.

Il 2020 un “super anno” per l’ambiente

Durante l’anno in corso sono previsti incontri importanti in tema di ambiente, tra cui la 15a riunione della Conferenza delle Parti (COP15) della Convenzione sulla diversità biologica, a Kunming, in Cina che discuterà la proposta di proteggere il 30 percento di tutta la terra e il mare del pianeta, e la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow.

Secondo il rapporto del 2019 dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem (IPBES), un milione di specie sono a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti nell’uso del territorio, dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e dello sfruttamento eccessivo delle risorse.

I dati confermano che l’attuale perdita di biodiversità non ha eguali. Il Report IPBES avverte che l’abbondanza media di specie autoctone nella maggior parte degli habitat terrestri è diminuita di almeno il 20% dal 1900. Più del 40% delle specie di anfibi, quasi il 33% dei coralli che formano la barriera corallina e oltre un terzo di tutti i mammiferi marini sono minacciati. Il quadro è meno chiaro per le specie di insetti, per i quali la stima provvisoria è del 10%.

L’arte per sensibilizzare e riflettere

In tale contesto, tuttavia, anche il settore grafico può avere un ruolo importante lanciando messaggi sulle criticità dell’ambiente e sulla necessità della sua tutela. “Il cambiamento inizia con la consapevolezza. Consapevolezza che non siamo soli sul pianeta Terra. Consapevolezza del fatto che tutte le nostre decisioni e azioni hanno ripercussioni su altri esseri umani, animali e piante” — ha affermato Fatoumata Dravé, designer canadese che ha vinto il secondo posto alla Biennale nel 2016. Il suo poster, intitolato “Toxicité”,  ha affrontato le conseguenze rovinose della produzione di alluminio sulla vita nei mari.

Fonte: Comunicato stampa UN Environment programme

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