Domani e dopodomani torna in cento piazze italiane la Giornata degli Animali Enpa, l’evento della Protezione Animali che ogni anno coinvolge centinaia di volontari per sensibilizzare cittadini e istituzioni sui diritti degli animali.
Giornata degli Animali ENPA: l’edizione 2025 accende i riflettori sulla crudeltà spesso nascosta dei maltrattamenti e sull’importanza di segnalare e denunciare. Perché dietro ogni numero ci sono storie di sofferenza concreta.
Dall’inizio dell’anno l’Enpa ha seguito 3.441 procedimenti per abbandono, uccisione, traffico di cuccioli, combattimenti, corse clandestine e bracconaggio. Gli animali sequestrati e presi in carico sono stati 764, spesso ridotti pelle e ossa, feriti, picchiati o lasciati a morire di stenti.
Tra loro ci sono Carlo, un pony di 14 anni che non riusciva più a stare in piedi per le condizioni in cui era stato abbandonato; Furia e Black, due cani da caccia rinchiusi in un gabbione e picchiati regolarmente; Ofelia, una bassotta di 12 anni sopravvissuta a percosse che l’hanno ridotta in fin di vita; e Hope, lagotta scampata al proprietario che aveva già ucciso l’altro cane di casa.
Storie che mostrano la faccia più buia di un fenomeno ancora troppo diffuso.
“Il maltrattamento non è marginale: è un crimine diffuso”.
“Il maltrattamento – spiega Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – non è un fatto isolato o marginale: è un crimine diffuso. Dietro ogni caso ci sono animali costretti a vivere nella violenza o nell’abbandono. Non possiamo tollerare che chi li considera oggetti resti impunito. Lavoriamo ogni giorno con le autorità per sequestrare, curare e restituire dignità a cani, gatti, cavalli e tanti altri animali. Ma serve l’aiuto di tutti: ogni cittadino può fare la differenza con una segnalazione tempestiva”.
Giornata degli Animali: i numeri della crudeltà (gennaio – settembre 2025)
• 3.441 procedimenti per abbandono, uccisione, traffico di cuccioli, combattimenti, corse clandestine e altri reati.
• 764 animali sequestrati e presi in carico per maltrattamento.
• 282 casi di uccisioni di animali.
• 61 traffici di cuccioli, 17 combattimenti, 24 corse clandestine.
• 931 reati venatori.
Le storie dietro i numeri
Carlo, il pony dimenticato
Aveva 14 anni ma ne dimostrava il doppio. Rinchiuso in un recinto senza cure, con gli zoccoli cresciuti al punto da impedirgli di camminare, Carlo non usciva mai e non riceveva attenzioni da anni. Quando i volontari dell’Enpa di Asti sono arrivati, non riusciva nemmeno a reggersi in piedi. Dopo il sequestro, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico di allungamento dei tendini ed è ora in riabilitazione. La sua storia dimostra come la negligenza, anche senza colpi inferti, possa trasformarsi in una forma di crudeltà estrema.
Furia e Black, due vite chiuse in una gabbia
Per il loro proprietario, erano solo strumenti da caccia. Nessuna carezza, nessuna passeggiata: vivevano tutto l’anno in una gabbia, privati di ogni libertà, picchiati con un bastone per “correggerli”. Quando i volontari dell’Enpa di Roma li hanno liberati, erano spaventati da ogni rumore e diffidenti verso gli esseri umani. Oggi stanno riscoprendo la fiducia e cercano un’adozione di coppia: la possibilità di vivere insieme una vita che fino a oggi non hanno mai conosciuto.
Duchessa, Marie, Toluluse, Blood e la famiglia al buio
Sei gatti e due cani di razza vivevano chiusi in uno spazio angusto, senza luce naturale, costretti a convivere tra i loro stessi escrementi. Non avevano cibo sufficiente né cure veterinarie. Il sequestro ha svelato un caso di accumulo patologico e degrado che ha trasformato animali di pregio in esseri sofferenti e dimenticati. Ora sono in cura, seguiti dai volontari che si occupano delle loro ferite fisiche e psicologiche, in attesa di famiglie che restituiscano loro dignità.
Ofelia, la sopravvissuta
A dodici anni, una bassotta non dovrebbe conoscere la violenza. Ofelia invece è stata picchiata fino a ridurla in fin di vita. Quando l’Enpa di San Giovanni Valdarno l’ha salvata, era a un passo dalla morte. Con cure pazienti e amorevoli è tornata a camminare e a fidarsi dell’uomo. Oggi vive serena con una nuova famiglia, simbolo di rinascita possibile anche dopo il peggiore dei traumi.
Hope, la speranza
La sua storia è legata a un atto estremo di crudeltà: il proprietario aveva sparato all’altro cane di casa, lasciandone il corpo in decomposizione nell’appartamento. Hope, una lagotta giovane, è stata salvata in tempo grazie a una denuncia. Portata via da quell’inferno, ha trovato rifugio e cure. Il suo nome non è casuale: rappresenta la speranza che ogni segnalazione può dare.
Argo, pelle e ossa
Quando questa mattina le guardie zoofile Enpa di Asti lo hanno recuperato, Argo era ridotto a pelle e ossa. Malnutrito, con gravi problemi di pelle e visibilmente indebolito dalla fame, porta addosso i segni di una lunga sofferenza. È stato subito affidato alle cure veterinarie: il suo percorso di ripresa comincia ora, passo dopo passo. Oggi Argo non è ancora salvo, ma ha finalmente la possibilità di diventarlo.
Queste storie sono solo la punta dell’iceberg. Dietro i 764 sequestri si nasconde un mondo fatto di violenza, devianza, accumulo seriale e degrado sociale. Un mondo che spesso resta invisibile fino a quando qualcuno non trova il coraggio di denunciare.
L’appello
La Giornata degli Animali non è solo un evento, ma un’occasione per schierarsi dalla parte di chi non ha voce. Enpa invita tutti i cittadini a:
• visitare le piazze fisiche e virtuali,
• sostenere le cure e i rifugi,
• e soprattutto segnalare e denunciare i casi di abbandono e maltrattamento.
Perché dietro ogni segnalazione può esserci una vita da salvare.