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Mauritius: gli abitanti tagliano i propri capelli e li donano per salvare il mare

Mauritius: gli abitanti tagliano i propri capelli e li donano per salvare il mare
Foto di H. Hach da Pixabay

Il 25 luglio scorso la nave giapponese MV Wakashio, in seguito alle cattive condizioni del mare, si è incagliata sulla barriera corallina al largo dell’isola di Mauritius, e proprio in questi giorni si è spezzata in due rovesciando il greggio nelle acque, provocando un’emergenza ecologica.

La maggior parte delle 4 mila tonnellate di carburante era già stata recuperata e trasferita su un’altra imbarcazione. Malgrado questo, una grossa quantità di petrolio si era già riversato nel mare cristallino delle Mauritius raggiungendo quasi la riva, costringendo le autorità a dichiarare lo stato di disastro ambientale.

Occorrerà all’incirca un decennio, secondo gli esperti, per ripristinare l’ecosistema di Mauritius. Le Mauritius sono famose in tutto il mondo per le loro barriere coralline e sono molto popolari tra i turisti.

La nave si è arenata a Pointe d’Esny, località rinomata per la fauna selvatica rara. Un’area che comprende zone umide della biodiversità, note per proteggere il paese dall’innalzamento del livello del mare.

La perdita di petrolio sta mettendo a rischio tartarughe, coralli rari e pesci tropicali. Il disastro è talmente grave da essere definito come una delle peggiori crisi ecologiche che Mauritius si trova ad affrontare. Inoltre il paese non è in grado di sopperire a tale circostanza, il governo non ha i fondi necessari tanto da chiedere aiuto alla Francia.

In questo frangente, sono proprio gli abitanti di Mauritius che, dimostrando un attaccamento molto forte al loro paese, stanno dando l’aiuto importante, esponendosi a rischi per la loro salute.

Donare i capelli per salvare il mare di Mauritius

La diffusione della notizia che i capelli e i peli sono un ottimo rimedio per assorbire gli idrocarburi, ha spronato gli abitanti a tagliarsi i capelli e donarli per costruire delle barriere galleggianti assorbenti.  Dopo aver tagliato i capelli, questi vengono donati alle associazioni che creano salsicciotti compatti infilandoli in calze di nylon, molto assorbenti.

Difatti un chilogrammo di capelli umani riesce ad assorbire all’incirca ben 8 chilogrammi di olio. I barbieri e parrucchieri hanno messo a disposizione la loro attività offrendo un servizio gratuito con l’obiettivo di raccogliere il maggior quantitativo di capelli utili per arginare il dilagare del petrolio.

Un disastro ambientale che potrebbe avere un forte impatto su una piccola isola come Mauritius che basa la sua economia principalmente sul turismo e la pesca.

Foto     Pixabay

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