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Il primo censimento del patrimonio culturale immateriale delle piccole comunità

Il primo censimento del patrimonio culturale immateriale delle piccole comunità
Il primo censimento del patrimonio culturale immateriale delle piccole comunità, foto di Rachel Claire da Pexels

Il presidente di Unpli Antonio La Spina ha sottolineato l’originalità nel “promuovere un censimento di questa natura fatto di saperi, conoscenze, espressioni che si tramandano di generazione in generazione solo grazie alla relazione umana, al racconto e all’impegno delle persone che tengono viva l’identità della propria comunità”.

Nel 2003 è adottata la Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Grazie ai progetti realizzati dal 2004 al 2012 e ai risultati ottenuti sul campo con le numerose iniziative per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale immateriale italiano, nel giugno 2012 l’Unpli (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) è accreditata dall’Unesco come consulente del Comitato Intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. In tutto il mondo sono circa 200 le organizzazioni accreditate.

Oggi l’Unpli lancia il primo lavoro di censimento, promosso in collaborazione con Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale Icpi nell’ambito delle attività di salvaguardia e valorizzazione del ministero della Cultura, al fine di mappare e catalogare il patrimonio culturale immateriale di riferimento delle piccole comunità.

Un impegno grazie al quale sarà assicurato un monitoraggio periodico, incentivando la conoscenza attraverso l’iscrizione coordinata e condivisa, su inventari, registri, archivi e piattaforme sia territoriali che nazionali.

La raccolta dei dati è portata avanti da personale individuato dall’Unpli, con il supporto di ricercatori antropologi e utilizza dei modelli di schede di valutazione elaborate dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, che ha curato anche la formazione dei volontari.

I materiali raccolti, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, vengono caricati e condivisi su una piattaforma digitale che rende interoperabili i dati presenti in archivi digitali già esistenti e consente di visualizzare, studiare e conoscere i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente rendendoli accessibili a un pubblico più ampio.

Grazie alla capillarità delle Pro Loco, al personale formato da Unpli e alla sinergia con le amministrazioni locali delle piccole comunità – ha ricordato Antonio La Spina Presidente Unpliporteremo avanti un vero e proprio lavoro di recupero delle innumerevoli espressioni e tradizioni custodite molto spesso nella memoria e nella conoscenza di un singolo individuo e che rischiano di perdersi. Tutto quello che andremo a raccogliere e poi a condividere digitalmente sarà un vero e proprio patrimonio di umanità che ci auguriamo così di tenere in vita per sempre“.

Tengo molto all’avvio di questo progetto Anci-Unpli, in collaborazione con il Mic, per il Censimento del patrimonio culturale immateriale – ha dichiarato il vicepresidente vicario Anci, Roberto Pella – che testimonia una tappa importante del percorso avviato con l’istituzione, attraverso un mio emendamento in Legge di bilancio, del Fondo ad esso dedicato.

Il lavoro che inauguriamo oggi saprà restituire una mappatura ricchissima del patrimonio di tutti i nostri territori, specie dei piccoli comuni, chiamati a loro volta a dare un contributo attivo e collaborativo, e ne dimostrerà la ricchezza e la vitalità”.

Tra le attività mappate rientrano le tradizioni e le espressioni orali, compresi i dialetti, la storia orale, la narrativa e la toponomastica, la musica e le arti dello spettacolo di tradizione, rappresentate in forma stabile o ambulante, nonché l’espressione artistica di strada, il paesaggio culturale e la sua funzione identitaria basata sull’interrelazione di fattori naturali e umani.

Ancora, le consuetudini sociali e gli eventi rituali e festivi, i saperi, le pratiche e le credenze relative ai cicli dell’anno e della vita, alla natura e all’universo, i saperi e le tecniche tradizionali relativi alle attività produttive e artistiche, i saperi legati all’alimentazione tradizionale e la continuità delle consuetudini gastronomiche, le attività ludiche tradizionali e, infine, le pratiche rievocative di eventi storici, festivi e in costume.

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