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Mense scolastiche bio: il punto tra presente e futuro

Mense scolastiche bio: il punto tra presente e futuro
Foto di Stefan Meller da Pixabay

Bio Bank nasce nel 1993 con l’intenzione di dare vita ad una raccolta sistematica ed organizzata di dati sugli operatori del biologico in Italia e alla creazione di una quanto più completa banca dati

Un laboratorio in costante aggiornamento dove affluiscono, attraverso censimenti diretti, i dati e le informazioni di un gran numero di operatori del biologico nel nostro Paese. Il tutto organizzato in decine di categorie che spaziano da tutte le forme di vendita diretta, compreso l’e-commerce, dal biologico fuori casa all’alimentazione bio, fino alla cosmesi e alla detergenza.

Partendo da questa importante opera di censimenti si è provveduto negli anni alla pubblicazione di focus specifici e tra questi, nel 2018, ha visto la luce il Focus Bio Bank – Mense scolastiche.

Il Mipaaf e le mense scolastiche biologiche

Va sottolineato che nel 2018 è entrato in vigore il decreto ministeriale (Decreto Mipaaf del 22 febbraio 2018) che mira ad incentivare le mense scolastiche biologiche, premiando quelle virtuose. Una scelta intelligente, non solo come percorso di educazione alimentare che guarda sia alla salute dei più piccoli che all’ambiente, ma anche come ulteriore spinta e nuovi sbocchi commerciali per i produttori di biologico.

A tal fine è stato realizzato un fondo di 44 milioni di euro fino al 2021 gestito dal Ministero delle Politiche agricole per realizzare iniziative di informazione e promozione nelle scuole. Ma soprattutto per ridurre il costo del servizio. Scegliere il biologico infatti comporta necessariamente un aumento in media del 20% del costo finale del pasto. Diventa quindi fondamentale rendere efficiente tutto il sistema e soprattutto informare e far conoscere i vantaggi che una scelta biologica comporta per l’alimentazione degli studenti.

Focus Bio Bank sulle mense scolastiche bio

Il Focus Bio Bank sulle mense scolastiche, relativo ai dati raccolti nel 2017, informa che sono 1311 le mense biologiche censite nel 2017, contro le 1288 dell’anno precedente. Una crescita dell’1,6% che sembra trascurabile ma che appare molto più consistente se andiamo a vedere cosa è successo negli ultimi quattro anni: dal 2013 al 2017, infatti, il trend è aumentato del 6%. Le mense forniscono un buon contributo all’impetuosa crescita della ristorazione biologica nel suo complesso: questo settore valeva 377 milioni di euro nel 2016, in aumento del 135% rispetto ai 160 milioni di euro del 2007.

Le regioni “virtuose”

Nonostante l’influenza della crisi economica sui bilanci comunali, fanno notare gli autori della ricerca, difficilmente chi ha scelto di introdurre il bio nelle mense scolastiche torna indietro. L’onda lunga della recessione però fa da freno alle scuole che vorrebbero mettersi in cammino sulla stessa strada. In testa alla classifica delle regioni “virtuose” c’è la Lombardia con 245 mense biologiche, seguita dal Veneto con 215 e dall’Emilia Romagna che ne conta 163. Una mensa su 4 utilizza dal 70 al 100% di prodotti bio. Sulle 1311 censite, sono 129 quelle che utilizzano dal 70 all’89% di ingredienti bio e 111 quelle che ne utilizzano dal 90 al 100%. Sono queste realtà quelle che potranno usufruire dei benefici economici del Fondo per le mense scolastiche bio, che indica proprio queste due soglie per poter accedere.

In totale sono stati 1.274.889 i pasti giornalieri con materie prime biologiche serviti nelle nostre scuole, con una crescita del 2% rispetto al 2016. Fra il 2013 e il 2017, la crescita registrata è del 3,7%. Dall’introduzione della prima mensa scolastica biomediterranea a Cesena, nell’ormai lontano 1986, questa realtà è divenuta sempre più importante.

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