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Parchi per il Clima, allarme rientrato, i fondi rimangono (così sembra)

Parchi per il Clima, allarme rientrato, i fondi rimangono (cosi sembra)
Foto di Lars_Nissen da Pixabay

I fondi già stanziati per il programma Parchi per il Clima e nella disponibilità del ministero del Ministero della Transizione ecologica, (circa 80 milioni di euro) sembravano improvvisamente dirottati altrove. Al grido di allarme pronunciato da Federparchi, ha risposto il Ministero della Transizione ecologica

Sembrava che il Ministero della Transizione ecologica avesse cambiato idea. Niente più fondi destinati a Parchi per il Clima, (80 milioni di euro) quanto piuttosto da posizionare sul contenimento degli aumenti delle bollette energetiche. Giustamente in fermento Federparchi aveva così commentato: “Colpo di scena clamoroso e doloroso per i parchi nazionali e le aree marine protette, in prima fila nella battaglia per la tutela della biodiversità e della sostenibilità, e un clamoroso paradosso per cui fondi destinati al contenimento dei mutamenti climatici verrebbero dirottati a sostegno dei combustibili fossili, che sono la causa dell’incremento del prezzo dell’energia”.

Parchi per il Clima, di che transizione ecologica parliamo?

Federparchi lo scorso 6 luglio scrive in una nota: “Nel PNRR il governo ha destinato lo 0,04% dei fondi per aree protette e biodiversità, ignorando completamente le indicazioni dell’Unione europea nella strategia per la biodiversità 2030. Abbiamo registrato nei giorni scorsi l’ennesima apertura di una procedura d’infrazione in campo ambientale ed in particolare sulla biodiversità, relativamente ad inadempienze inerenti la direttiva “habitat”. In conclusione se questo governo ritiene che aree protette e biodiversità siano materie irrilevanti per l’Italia e che dalla mattina alla sera si può cancellare uno stanziamento di 80 milioni destinato al contenimento delle emissioni per favorire l’utilizzo di fonti fossili, di quale transizione ecologica parliamo?”.

Insomma, un bel caos. Successivamente, all’agenzia AdnKronos, il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, aveva replicato al Ministro sulla natura dei fondi revocati ai parchi: “Proprio questa mattina dalla direzione generale per il patrimonio naturalistico del Mite è arrivata la nota ufficiale che ci informa che questi soldi (circa 80 milioni euro) non ci sono più”.

La replica del Ministero: i fondi per i parchi non si toccano

La replica del Ministero non si è fatta attendere che ha così chiarito la delicata questione, nella speranza di far rientrare l’allarme: “Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha emesso il bando Parchi per il clima 2021 il 14 giugno scorso. E ha stanziato 80 milioni per la realizzazione delle attività correlate a valere sui fondi delle aste ETS. Questa cifra, essendo già impegnata, non può quindi essere stornata. Per la copertura del decreto legge 99 del 30 giugno recante “Misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese”, detto salva bollette, il Mite ha invece dato la disponibilità dei fondi provenienti dalle aste ETS non ancora impegnati. Pertanto è evidente che nella scrittura delle norme di copertura non si è tenuto conto che i fondi del relativo bando Parchi per il clima non erano utilizzabili. Si è trattato quindi di un errore formale per il quale siamo sicuri che verrà posto rimedio il prima possibile”.

Così il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani: “Non abbiamo alcuna intenzione di far toccare i fondi per i parchi, che sono scrigno di biodiversità, necessitano anzi di essere valorizzati nel solco dello sviluppo sostenibile

La sottosegretaria al Mite Ilaria Fontana, che ha la delega ai parchi, ha poi aggiunto:II programma Parchi per il Clima resta finanziato con la sua dotazione originaria e non potrebbe essere diversamente, data la grande rilevanza delle attività collegate e il ruolo centrale delle aree protette nella lotta agli sconvolgimenti climatici e nell’impegno comune per la transizione ecologica”.

In attesa che la norma sia adeguatamente modificata, Federparchi esprime soddisfazione

Pare insomma che l’allarme sia rietrato anche se Federparchi sottolinea:“Prendiamo atto con soddisfazione delle dichiarazioni del Ministro Cingolani e della sottosegretaria Fontana che si sono impegnati quanto prima a porre rimedio a quello che è stato definito un errore formale che ha determinato il taglio del programma “parchi per il clima” da 80 milioni per quest’anno ed altrettanti per il prossimo. Vuol dire che il nostro allarme era ben fondato. A questo punto attendiamo che con il “sostegni bis”, in corso di esame a Montecitorio proprio in questi giorni e dove dovrebbe confluire il testo del decreto che aveva determinato il taglio, la norma sia adeguatamente modificata. Vi è quindi la necessità di agire rapidamente per una positiva soluzione che conduca a stanziare nuovamente le risorse per le azioni di contrasto ai mutamenti climatici nelle aree protette”.

Fonti
Federparchi
Ministero della Transizione ecologica
AdnKronos

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